In casa Honda è crisi totale. Il team manager Alberto Puig: «Come risollevarsi? Non lo so».
E sul pilota spagnolo... «Honda non è un'azienda che vuole avere persone che non sono contente di essere qui».
ASSEN - Fin qui Marquez e la Honda si erano sempre giurati fedeltà almeno fino al 2024 (momento in cui scadrà il ricco contratto che li lega), ma gli scenari stanno rapidamente cambiando. La crisi totale della Casa Alata (tecnica e strutturale), impone serie riflessioni e lo sa anche il team manager Alberto Puig.
Gli ultimi due disastrosi weekend vissuti dallo spagnolo - nemmeno al via né che in Germania né in Olanda - non hanno fatto altro che amplificare una situazione già complicata. Al punto che Puig, per la prima volta, ha aperto al possibile addio del pilota (nel mirino della KTM?).
«Marquez ha un contratto con noi fino al 2024, ma la Honda non trattiene nessuno e non è un'azienda che vuole avere persone che non sono contente di essere qui - ha spiegato il team manager dopo l’ultima debacle ad Assen - Ognuno deve essere libero di fare quello che vuole nella vita. Noi abbiamo un contratto con lui, la Honda rispetta molto Marc, ma non ho la sfera di cristallo per sapere quello che succede l'anno prossimo».
Poi, a proposito della confusione che regna nella casa giapponese, un commento sulla situazione attuale. «Come risollevare le nostre sorti? Non lo so. Abbiamo tre piloti infortunati e siamo molto indietro. La mia esperienza dice che non puoi aggiustare qualcosa in due soli mesi. È molto ottimistico pensare che possiamo tornare ad alte prestazioni in così poco tempo».