Sarà bagarre e conterà ogni centimetro
Combattivo e… abbattuto, Martin proverà a sfruttare la spinta del pubblico di casa.
VALENCIA - Chi vince a Valencia? Se lo chiedono gli appassionati. Soprattutto, lo chiedono in continuazione a chi ha qualcosa a che vedere con il Motomondiale. Meccanici, tecnici, giornalisti, ovviamente piloti: è il mantra che li accompagna da un po’ di settimane in qua.
E se prima la domanda era più generica, “chi vince il Mondiale?”, adesso che siamo alla stretta finale e il Ricardo Tormo deciderà, come un anno fa, chi sarà a portarsi a casa il trofeo della MotoGP, riecco, incessante – e anche un po’ stufante per chi se lo sente chiedere sempre, diciamolo – quel “chi vince a Valencia?”. La classifica direbbe Bagnaia, perché 21 punti da recuperare non sono pochi, anzi, e anche se nella Sprint ultimamente Pecco non è stato brillantissimo, nella gara della domenica, lunga il doppio, è sempre riuscito a tirare fuori il meglio dalla sua Ducati. L’esplosività, la cattiveria e, adesso, anche la rabbia, invece, inducono i tifosi di Jorge Martin a sperare in una sua resurrezione su una pista dove il pilota di Madrid è sempre andato fortissimo.
“Se c’è uno che può farcela a battere Bagnaia, quello sono io”, raccontava anche un po’ spavaldo alla vigilia del Qatar. Dopo l’epilogo della gara della domenica, tradito dalla gomma Michelin proprio sul più bello, a Martinator servirà anche questa altissima considerazione di sé per tentare di ribaltare le sorti di un campionato che nella notte di Losail sembrerebbe avergli voltato le spalle. Quei 21 punti sono un’enormità, ma con 37 ancora in palio, Martin e la Pramac tutta non scenderanno di certo nell’arena di Valencia tanto per firmare il cartellino di presenza. La Sprint di sabato, in questo senso, rappresenterà lo spartiacque decisivo su quella che potrebbe essere la chiusura della stagione. Nella speranza che, questa volta, la Michelin faccia bene i compiti, senza azzoppare uno dei due protagonisti come accaduto in Qatar (anche Bagnaia il sabato ha sofferto la gomma posteriore).
Certo, poi c’è chi agita fantasmi e sospetti, urla di combine, perché un team satellite non può battere uno ufficiale, ma basterebbe parlare con i tecnici delle squadre per capire che, più che di malafede, spesso si tratta di un mancato controllo approfondito sulla qualità del materiale consegnato alle squadre. E che il caso, spesso, ci mette lo zampino nel momento peggiore. La calma, la strategia di Bagnaia, contro l’anima da combattente e la baldanza di Martin. Adesso che il Mondiale è alla stretta finale, vi riveliamo che il campione del mondo 2023… ve lo diremo domenica pomeriggio. Buon divertimento.