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INDIMENTICABILIMisteri e certezze: le 47 candeline dell'eroe del Mondiale 2002

19.09.23 - 11:57
Un fuoriclasse fragile, un attaccante sublime vicino alla gente con le sue imperfezioni. Questa era Ronaldo, per tutti “Il Fenomeno”.
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Misteri e certezze: le 47 candeline dell'eroe del Mondiale 2002
Un fuoriclasse fragile, un attaccante sublime vicino alla gente con le sue imperfezioni. Questa era Ronaldo, per tutti “Il Fenomeno”.
Magie, limiti, traumi e partenze: Ronaldo Luis Nazario de Lima è stato uno dei calciatori più iconici e rientra di diritto tra gli “Indimenticabili” dello sport.
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RIO DE JANEIRO - Quanto varrebbe oggi Ronaldo Luis Nazario de Lima? Domanda da un milione. Per accaparrarselo di milioni ne servirebbero invece molti di più, al netto dei petrodollari e delle folli offerte d’Arabia con cui ormai conviviamo. Stiamo infatti parlando di un prodigio che si è guadagnato un posto tra gli indimenticabili del calcio e, nonostante le sue fragilità, ha segnato il mondo del pallone tra la metà degli anni ‘90 e i primi del 2000. 

Non tanto per i trofei conquistati - c’è chi ha vinto molto di più - quanto per i lampi di classe che hanno impressionato in primis i colleghi e cambiato il concetto di attaccante, in quello che era un mix tra un “9” e un “10”. Il tutto nonostante i tanti problemi fisici e i limiti caratteriali che, troppo spesso, lo hanno accompagnato.

I primi passi e l’arrivo in Europa - Nato a Rio de Janeiro nel settembre del 1976 - sul giorno esatto aleggia un mistero paradossale - “Ronie” ha iniziato a terrorizzare le difese da giovanissimo con la maglia del Cruzeiro, dove viaggiava alla media di un gol a partita. Numeri da urlo anche dopo il suo arrivo in Europa al PSV (54 gol in 57 partite) e poi col Barcellona (47 in 49), dove per un periodo iniziarono a chiamarlo anche “E.T.”.

L’approdo in Serie A - Nel 1997/98, al top della forma, Moratti lo portò a Milano in quello che all'epoca divenne l'acquisto più costoso del calcio italiano. Luci, ombre, gioie e dolori. Coi nerazzurri 99 partite, 59 gol e un mix di emozioni. Per lunghi tratti inarrestabile con i suoi doppi passi e le sue accelerazioni, con l’Inter ha però vissuto anche i traumi al ginocchio che hanno fatto temere per la sua carriera e la delusione del 5 maggio 2002. «Era immarcabile. Al primo controllo ti superava, al secondo ti bruciava, al terzo ti umiliava. Sembrava un extraterrestre», dirà di lui Fabio Cannavaro, uno dei tanti che ha incoronato il brasiliano. «Come Ronaldo ci si nasce, non ci si diventa. È unico», il commento di Ibrahimovic. Sulla stessa lunghezza d’onda Zidane: «Senza esitazioni, Ronaldo è il miglior giocatore con cui abbia giocato».

L’addio all’Inter, i “tradimenti”, il ritiro - Scappato dalla Serie A per sposare il Real Madrid in una notte d’estate del 2002, l’attaccante ai Blancos ha vissuto 5 stagioni e segnato 103 gol (alcuni anche bellissimi) prima degli screzi con Capello. «Si presentò che era 96 kg, gli chiesi di arrivare a 88-90. Niente da fare. Era un grandissimo giocatore, ma un leader negativo per il gruppo». E così nel gennaio 2007 tornò in Italia per indossare la maglia del Milan. Una sorta di “tradimento-bis”. 20 partite e 9 reti (una nel derby), poi l’epilogo in Patria col Corinthians dove si è tolto qualche altra bella soddisfazione. Gli acciacchi e l'ipotiroidismo ne hanno però condizionato il rendimento fino al ritiro, annunciato nel febbraio 2011: «Penso a un’azione ma non riesco a farla come vorrei. Il fisico non regge più».

La Nazionale - Facendo un passo indietro, è col Brasile che il Fenomeno ha vissuto i successi più iconici e memorabili. 2 Mondiali (uno senza giocare, uno da protagonista), 2 Coppe America e 1 Confederations Cup. Indimenticabile il trionfo da trascinatore nel 2002, con tanto di doppietta in finale con la Germania e il titolo di capocannoniere. Impossibile scordarsi poi il suo taglio di capelli a mezzaluna che decise di farsi durante il torneo. «Il motivo? Si parlava solo del mio infortunio, del fatto che non fossi al massimo. Così decisi di tagliarmi i capelli in quel modo. Tutti, in allenamento e coi giornalisti, iniziarono a parlare solo della mia pettinatura, e andò così fino a quando non sollevammo la Coppa», raccontò anni dopo Ronaldo a "Sports Illustrated", senza dimenticarsi delle scuse speciali… «Oggi per allora, chiedo scusa a tutte le mamme che sono state costrette a vedere i loro figli con lo stesso taglio, che tra l’altro era orribile».

Ronaldo oggi - Con rapporti non sempre idilliaci con le tifoserie, oggi il due volte Pallone d’Oro è il presidente del Valladolid (Spagna) e del Cruzeiro (Brasile). Il Fenomeno si appresta a spegnere 47 candeline. Attorno alla data esatta, dicevamo, circola una storia quantomeno bizzarra. Il campione sarebbe nato il 18 settembre 1976, ma venne registrato all’anagrafe solo il 22, giorno scelto in questi anni dal giocatore (e dai club che lo celebrano) per festeggiare. Poche certezze insomma, se non quella che Ronaldo ha segnato la storia del calcio.

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COMMENTI
 

Fogliani 1 anno fa su tio
Il migliore

Aka05 1 anno fa su tio
Cominciamo le discussioni su quello vero e quello finto..? Oh signur…. 🤣

Blobloblo 1 anno fa su tio
RONALDO!!! Quello VERO!!

Geremia 1 anno fa su tio
Risposta a Blobloblo
👍🏼👍🏼👍🏼 fenomeno in tutti i sensi. Grande, ci mancano giocatori così

Luielei 1 anno fa su tio
Un vero campione. Unico. Per me vederlo giocare con la maglia della mia squadra è stato veramente emozionante! L’unico vero Ronaldo!

Tirasass 1 anno fa su tio
Indimenticabile. Neymar gli potrebbe solo lustrare le scarpe

Diablo 1 anno fa su tio
Risposta a Tirasass
Neymar va bene per vendere magliette .....non capisco come possano adorarlo i piu giovani.... no comment

sergejville 1 anno fa su tio
Risposta a Tirasass
Ronaldo una cosa, Neyamr un'altra. Ma in fatto di classe, leadership e dribbling (e reti) NEYMAR era e rimane un fuoriclasse, tra i migliori della storia del futebol brasileiro.

sergejville 1 anno fa su tio
Il più grande numero 9 della storia: per classe, fiuto del goal, destro-sinistro, potenza, velocità e fantasia (sempre in velocità); e grandissimo anche per rendimento e trofei. Capace di giocare a 30 metri dalla porta, a 20 o in area. Un vero mostro, oltretutto correttissimo, amato (o perlomeno non odiato) dalle tifoserie avversarie. Un privilegio averlo vissuto in tutta la sua carriera.

Swissabroad 1 anno fa su tio
Risposta a sergejville
Mah...Cruijff e Van Basten non credo siano da collocare sui gradini inferiori....

Tirasass 1 anno fa su tio
Risposta a Swissabroad
Ogni epoca ha avuto i suoi assi, quelli che si muovevano uno scalino sopra e hanno innovato il calcio dei loro tempi. Ronaldo senz'altro è stato uno di questi.

sergejville 1 anno fa su tio
Risposta a Swissabroad
Swiss, ovviamente ci son stati tanti altri fuoriclasse, Van Basten è uno di quelli. Per me, Ronaldo davvero irraggiungibile (nel suo periodo). Direi l'olandese subito dietro il brasiliano. Cruijff invece, giocava in un ruolo un po' doverso e quindi non lo paragonerei.
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