Riporteranno in Europa cittadini svizzeri, ma anche di altri Paesi.
La Confederazione partecipa infatti al ponte aereo internazionale degli Stati partner che permettono la partenza dall’Afghanistan.
BERNA - Domani un aereo della SWISS volerà verso la capitale uzbeka Tashkent per trarre in salvo persone precedentemente evacuate da Kabul. L’aereo porterà in Europa cittadine e cittadini svizzeri e persone di diversi Paesi. Con questo volo il DFAE partecipa al ponte aereo internazionale degli Stati partner che permettono la partenza dall’Afghanistan.
Attualmente coloro che vogliono lasciare l’Afghanistan dopo la presa di potere da parte dei talebani possono farlo praticamente solo tramite l’aeroporto, che viene controllato dall’esercito USA. Ma il tragitto per raggiungerlo partendo dalla capitale afghana è pericoloso e l’accesso agli edifici aeroportuali è difficoltoso. In aeroporto, le persone che vogliono partire possono accedere agli imbarchi solo se c’è posto nei velivoli militari tedeschi diretti a Tashkent. Parallelamente vengono svolti altri trasporti militari verso altre destinazioni.
La capitale uzbeka svolge quindi, in queste circostanze, un ruolo fondamentale: le persone che arrivano in aereo da Kabul devono poter proseguire il viaggio rapidamente in modo tale da liberare spazio a Tashkent per nuovi velivoli militari da Kabul. Pertanto sabato il DFAE invierà nella capitale uzbeka un aereo della SWISS da circa 300 posti, che trasporterà a Tashkent anche personale medico. Con questo volo charter la Svizzera dà, nell’ottica di un «burden sharing», un contributo concreto agli sforzi di evacuazione compiuti dalla comunità internazionale. Nel quadro di questo impegno, 14 cittadine e cittadini svizzeri sono riusciti a ritornare nel nostro Paese grazie a voli effettuati dalla Germania e dagli USA. La Svizzera lavora a stretto contatto con gli Stati partner per coordinare le operazioni di evacuazione.
Il consigliere federale Ignazio Cassis ha ringraziato telefonicamente il ministro degli esteri uzbeko Abdulaziz Kamilov per il sostegno fornito dal Paese nell’evacuazione da Kabul. In occasione di questo colloquio telefonico Ignazio Cassis ha potuto discutere con il suo omologo su come risolvere vari problemi logistici all’aeroporto di Tashkent affinché il volo charter della SWISS possa essere effettuato il 21 agosto 2021. L’Ambasciata di Svizzera a Tashkent garantisce una presenza in aeroporto.
L’aereo della SWISS trasporterà da Zurigo a Tashkent materiale protettivo contro la COVID-19. I circa 1,3 milioni di mascherine sono messi a disposizione dalla Farmacia dell’esercito. Abdulaziz Kamilov ha ringraziato Ignazio Cassis per questi aiuti umanitari.
Il DFAE è in contatto con i nostri connazionali - Il DFAE continua a lavorare alacremente per allontanare dall’Afghanistan il suo personale locale, cittadine e cittadini svizzeri e persone aventi uno stretto legame con la Svizzera. L’Ambasciata di Svizzera a Islamabad, competente per gli affari consolari in Afghanistan, è regolarmente in contatto con circa 35 persone di cittadinanza svizzera che si trovano ancora nel Paese. Questa cifra è aumentata poiché negli ultimi giorni l’Ambasciata di Islamabad ha ricevuto altre richieste da parte di connazionali.
Nel suo impegno il DFAE è sostenuto dal DDPS sulla base della decisione del Consiglio federale del 15 agosto. Un distaccamento del DFAE con specialiste e specialisti dell’Esercito è decollato il 17 agosto per Tashkent e collabora con l’Ambasciata di Svizzera e partner sul posto. Lo stesso giorno un collaboratore del DFAE si è recato a Kabul con una parte del distaccamento militare. Nella parte dell’aeroporto messa in sicurezza dall’esercito USA, il personale specializzato accompagna i preparativi per l’evacuazione e garantisce tra l’altro il contatto sul posto con i partner e le organizzazioni internazionali.
Il DFAE è molto preoccupato per la grave situazione della sicurezza in Afghanistan e chiede con forza a tutti gli attori coinvolti di rispettare il diritto internazionale umanitario e i diritti umani. Le cittadine e i cittadini afghani e stranieri che vogliono lasciare il Paese devono poterlo fare liberamente e senza ostacoli; in particolare, deve essere possibile accedere all’aeroporto di Kabul in modo sicuro e senza discriminazioni.
La Svizzera è impegnata da molti anni in Afghanistan con un programma della DSC. Questo impegno per la pace e la sicurezza nel Paese è sostenuto anche a livello internazionale: la Svizzera partecipa infatti agli incontri dell’Internationalen Contact Group on Afghanistan (ICG) e, nel 2018 e nel 2020, ha accolto a Ginevra la conferenza dei Paesi donatori a favore dell’Afghanistan.
La Svizzera è pronta a impegnarsi ulteriormente anche nell’attuale situazione. Valuta varie possibilità per fornire aiuto umanitario e metterà a disposizione i suoi buoni uffici se tutti gli attori coinvolti lo richiederanno.