Si profila un incremento del numero di ospedalizzazioni e un calo dei decessi.
Le percentuali di test positivi sono salite dal 40% al 51% per i test PCR e dal 38% al 43% per i test antigenici rapidi.
BERNA - In Svizzera si assiste a un rialzo dei casi di infezione da coronavirus: nella settimana dal 28 febbraio al 6 marzo, il loro numero è «aumentato significativamente», scrive oggi l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), secondo cui si profila un incremento del numero di ospedalizzazioni e un calo dei decessi.
Data la percentuale elevata di test positivi (circa 152'000 nella nona settimana del 2022, il 44,1% in più della settimana precedente), è probabile che vi sia un maggior numero di casi non rilevati in Svizzera e in Liechtenstein, indica l'UFSP, precisando che le percentuali di test positivi sono salite dal 40% al 51% per i test PCR e dal 38% al 43% per i test antigenici rapidi.
Per la settimana in rassegna, finora sono stati dichiarati 553 ospedalizzazioni e 41 decessi in relazione a un'infezione da SARS-CoV-2 confermata in laboratorio, contro i 433, rispettivamente 70 nello stesso momento della settimana precedente.
«Nonostante le dichiarazioni tardive attese, si presuppone un calo dei decessi», spiegano le autorità, che però si attendono un aumento delle ospedalizzazioni. Nel frattempo, le persone in terapia intensiva sono però in calo rispetto alla settimana precedente.