Il Consiglio federale ha adottato oggi un rapporto in materia
BERNA - Non ci sarà in futuro un obbligo di escludere il denaro contante nelle stipule dei contratti. Sarebbe «una grave ingerenza nella libertà contrattuale e nel diritto fondamentale della libertà economica», indica oggi il Consiglio federale, che ha adottato un rapporto in materia.
Nel documento, elaborato in adempimento a un postulato adottato dal Parlamento, si evidenzia come in Svizzera il contante svolga una funzione di rilievo nel confronto internazionale, anche se tende a perdere importanza rispetto ai mezzi di pagamento alternativi. La pandemia da coronavirus ha poi accelerato i cambiamenti.
Cionondimeno, il denaro contante svolge funzioni importanti per l'economia e la società. Assicura ad esempio alla collettività l'accesso alla moneta della banca centrale, rafforza la resilienza alle crisi in caso di interruzione del sistema di pagamento elettronico, tutela la sfera privata e consente alle persone che non dispongono di un conto bancario di partecipare alla vita economica, afferma l'esecutivo.
Per il momento, quindi, una scomparsa generalizzata del denaro contante «dovrebbe essere evitata», sottolinea il governo. Detto ciò, il governo, per i motivi sopracitati, «non vuole «trasformare in obbligo la possibilità oggi esistente di escludere per contratto i pagamenti in contanti». Tra l'altro, afferma il governo, se tale norma dovesse venir introdotta occorrerebbe fare un'eccezione per il commercio online.