L'ipotesi è confermata dall'imprenditore Giovanni Frapolli: «Servirebbe anche per l'approvvigionamento idrico in caso di incendio».
BOSCO GURIN - L'idea sembra geniale. Un laghetto artificiale per avere l'acqua necessaria a creare neve artificiale. Potrebbe sorgere tra il 2026 e il 2027 sopra Bosco Gurin. A confermare l'ipotesi è l'imprenditore Giovanni Frapolli che gestisce gli impianti. «Servirebbe anche per l'approvvigionamento idrico in caso di incendi nelle altre stagioni».
«Bisogna correre ai ripari» – Il progetto, non ancora ufficializzato, è al vaglio degli esperti dell'Ufficio forestale del Dipartimento cantonale del territorio. «Questo è il quarto inverno di fila in cui a Bosco Gurin la neve scarseggia. Se vogliamo ancora sciare nella località Walser bisogna correre ai ripari. In futuro si scierà sopra i 1'800 metri. Al di sotto di quella quota le temperature sono troppo ballerine. A Bosco possiamo salire fino a 2'400 metri. Niente male. Ma serve l'innevamento programmato».
I numeri del bacino – Quello che manca, stando all'imprenditore, sarebbe la materia prima. «Non abbiamo acqua a sufficienza per garantire un avvenire alla stazione. Per produrre neve programmata ci servirebbero 40 litri al secondo. Tanti. Ecco perché si sta pensando a questo laghetto artificiale. Potrebbe sorgere a quota 1'800 metri. Il bacino dovrebbe contenere circa 8-10'000 metri cubi di acqua. Le sue lunghezze dovrebbero essere 70 metri per 60. Il costo complessivo potrebbe aggirarsi attorno ai 700'000 franchi».
Un vantaggio per gli incendi – E qui Frapolli apre una parentesi importante. «Non si tratta di una mia esigenza. Fa piacere anche al Cantone avere un laghetto artificiale che farebbe comodo come riserva d'acqua in caso d'incendio. Pensate a un incendio in Val Rovana. I bacini d'acqua sono relativamente lontani. Averne uno più vicino, a Bosco Gurin, permetterebbe agli elicotteri di intervenire più rapidamente e sprecando meno tempo».