I Verdi preparano un'offensiva sulla naturalizzazione. La capogruppo Aline Trede: «Il divario tra svizzeri e stranieri? Sempre più alto»
BERNA - Nasci su territorio elvetico? Ottieni automaticamente il passaporto rossocrociato.
È ciò che viene chiamato principio del luogo di nascita (“ius soli“), e i Verdi svizzeri sono ora tornati alla carica per introdurlo nel nostro Paese, al posto dell'attuale principio della discendenza (“ius sanguinis“). Nel manifesto elettorale che l'assemblea dei delegati dovrà approvare sabato, si elenca infatti anche «l'introduzione del principio del luogo di nascita: chiunque nasca qui riceverà un passaporto svizzero».
Per il partito ecologista, insomma, «le persone nate in Svizzera non dovrebbero dimostrare il loro livello di integrazione solo perché i loro genitori non hanno un passaporto svizzero». Anche perché sono spesso figli di stranieri di seconda o terza generazione.
«Un'offensiva sulla naturalizzazione»
Lo ha confermato la capogruppo parlamentare dei Verdi Aline Trede parlando al Blick: «Abbiamo bisogno di un'offensiva sulla naturalizzazione». Questo poiché la percentuale di stranieri che vive nel nostro Paese continua a crescere: alla fine del 2021 era pari al 25,7%. «Il divario tra chi ha voce in capitolo nel Paese e chi non può dire nulla è sempre più grande, e questo è un problema per una democrazia».
In ogni caso, anche per i Verdi vanno inseriti dei criteri al principio del luogo di nascita, perché «non vogliamo nemmeno il turismo delle nascite solo per ottenere il passaporto rosso».
«Abbassare l'attesa a tre anni»
Non solo “ius soli”, però. Nella loro offensiva, i Verdi vogliono anche abbassare i requisiti per ottenere la naturalizzazione, in particola con una misura: l'abbassamento del periodo d'attesa a tre anni. In altre parole, chi vive qui da tre anni dovrebbe poter ricevere un passaporto svizzero. «L'esperienza lo dimostra: chi è in Svizzera da tre anni di solito vi rimane, e queste persone dovrebbero avere voce in capitolo» nella vita sociale e politica, ha aggiunto Trede.
Sicuramente, però, sarà durissimo lo scoglio politico da superare: nel corso degli anni le proposte di allentare i criteri per la naturalizzazione sono fallite più volte. A tal riguardo, Trade ha ribadito la propria tenacia al quotidiano svizzerotedesco: «Non ci lasceremo scoraggiare».
«I Verdi vogliono svendere la Svizzera agli stranieri»
Tra i primi ad aver reagito alla proposta dei Verdi c'è stata la Lega dei Ticinesi. «Combattiamo fermamente queste proposte», ha scritto il partito in un comunicato stampa, «il cosiddetto “turismo delle nascite” diventerebbe pratica all’ordine del giorno, tenuto conto dell’attrattiva della Svizzera in ambito economico e sociale».
Per la Lega, il partito dei Verdi «dimostra una visione strabica della società: da un lato combatte aspramente le possibilità di costruire infrastrutture e abitazioni, dall’altra vuole un’immigrazione sempre più forte che pesa su infrastrutture, socialità e vivibilità del nostro Paese».
Questo in un momento «in cui le entrate illegali nel nostro Paese hanno raggiunto e superato livelli di guardia – ogni settimana in Ticino più di 1'000 stranieri cercano di entrare illegalmente – e le domande di asilo sono letteralmente raddoppiate».