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SVIZZERAQuando la legge sulle banche "sgambetta" la ricerca storica

10.02.23 - 11:52
La Società svizzera di storia scrive al DFF: «La ricerca sulle fonti e sui fatti nel settore bancario svizzero non è quasi più possibile»
Depositphotos (ArturVerkhovetskiy)
Fonte ats
Quando la legge sulle banche "sgambetta" la ricerca storica
La Società svizzera di storia scrive al DFF: «La ricerca sulle fonti e sui fatti nel settore bancario svizzero non è quasi più possibile»

BERNA - Le Legge sulle banche (LBCR) ostacola anche il lavoro degli storici, non solo quello dei giornalisti. In una lettera al Dipartimento federale delle finanze (DFF), la Società svizzera di storia (SSS) chiede di tener conto anche delle esigenze della ricerca storica.

La società, che rappresenta 1'700 storici, ha pubblicato sul suo sito web la lettera indirizzata alla direttrice del DFF Karin Keller-Sutter. Lo scritto fa riferimento alla mozione «Garantire la libertà dell'informazione riguardo ai temi concernenti la piazza finanziaria» della Commissione dell'economia e dei tributi del Consiglio Nazionale che chiede al consiglio federale di modificare l'articolo 47 della legge sulle banche.

La SSS sottolinea che l'articolo in questione ha un impatto anche sul lavoro degli storici. «La ricerca storica sulla storia della piazza bancaria svizzera dipende dall'accessibilità delle fonti. Le banche svizzere però spesso negano ai ricercatori l'accesso ai loro archivi basandosi sull'articolo 47 della Legge sulle banche, motivo per cui la ricerca basata sulle fonti e sui fatti nel settore bancario svizzero non è quasi più possibile», si legge nella lettera.

Le banche infatti temono che i loro dipendenti, che consegnano documenti ai ricercatori, possano incorrere in sanzioni. La SSS chiede quindi di tenere conto anche degli interessi della ricerca storica e in particolare di garantire che i documenti che sono stati accessibili al pubblico rimangano accessibili.

Ieri la rivista "Beobachter" ha rivelato che UBS ha negato l'accesso ai documenti che la Commissione indipendente di esperti Svizzera-Seconda guerra mondiale (Commissione Bergier) aveva già esaminato tra il 1996 e il 2001. Al termine del suo lavoro, la Commissione Bergier ha dovuto restituire tutte le copie dei documenti consultati. «A distanza di vent'anni, la maggior parte di questi file non è più accessibile». Il principio della verificabilità, di fondamentale importanza per la ricerca, risulta quindi inapplicabile, scrive la SSS.

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