La riesportazione di munizioni svizzere in Ucraina è legittima, per il direttore del Consiglio svizzero per la pace Peter Weishaupt
BERNA - La riesportazione di munizioni svizzere in Ucraina è legittima, sostiene il direttore del Consiglio svizzero per la pace Peter Weishaupt. «Ma - avverte - una modifica della legge non deve aprire la porta a regolamentazioni e controlli più permissivi sulle esportazioni di armi».
In un'intervista pubblicata oggi dalla "Schweiz am Wochenende", Weishaupt spiega che nel caso dell'eccezione per l'Ucraina, discussa in Parlamento, si tratta di un Paese che si oppone a una guerra di aggressione contraria al diritto internazionale. L'idea che l'Ucraina debba capitolare di fronte all'aggressione perpetrata dal Cremlino non ha nulla a che vedere con il pacifismo, ha aggiunto.
«È incredibilmente cinico il modo in cui persone come [...] Roger Köppel abusano del termine pacifismo», afferma Weishaupt riferendosi al consigliere nazionale zurighese. L'esperienza dei territori occupati dimostra che la violenza russa continua anche dopo la conquista, sottolinea il direttore.
Weishaupt riconosce che una distensione e soluzioni negoziate sono auspicabili. «Ma oggi non ci sono le basi per un negoziato serio, né ci sono state dall'inizio della guerra». Il presidente russo Vladimir Putin «ha negato all'Ucraina il diritto di esistere», osserva. «Chi sostiene che gli ucraini stiano bloccando una soluzione negoziata perché preferiscono combattere sta diffondendo la propaganda russa».