La nuova ondata migratoria sta portando in Svizzera migliaia di adolescenti tra i 16 e 17 anni non accompagnati
ZURIGO - Nel 2022 hanno varcato il confine svizzero duemila e quattrocentocinquanta ragazzi e ragazze provenienti in larga parte da Afghanistan e Siria. Nel 2023 se ne attendono altrettanti e, vista la situazione degli sbarchi nella vicina Italia, i numeri potrebbero subire un incremento.
Centri asilanti al collasso - I segnali che arrivano dai centri dove vengono ospitati gli asilanti non sono incoraggianti: tutti parlano di situazione al collasso e di sovraffollamento e di un forte aumento di migranti minorenni non accompagnati. Dalle associazioni ai governi cantonali è un coro unanime di allarmanti dichiarazioni, cui ha dato voce in un articolo anche il quotidiano zurighese NZZ.
Forte aumento degli arrivi di minori non accompagnati - «Continuano ad arrivare numerosi minori non accompagnati», ha detto Martin Roth, portavoce dell'AOZ, l'organizzazione per l'asilo di Zurigo, intervenuto anche nella nota vicenda della Casa della Gioventù di Lilienberg, al massimo della capienza. «Portare il numero di ospiti da 90 a 60 come indicato dalle autorità appare impossibile proprio alla luce di questi continui nuovi ingressi che riguardano rifugiati minorenni».
I programmi di inserimento sociale - Non è solo una questione di capienza e carenza di alloggi o posti letto: in quel centro era precaria anche l'assistenza sociale e pedagogica, definita dallo stesso Roth «preoccupante», tanto che «siamo costantemente alla ricerca di personale», afferma. Per fare fronte a questa situazione la Città di Zurigo ha istituito un proprio programma di inserimento sociale per rifugiati non accompagnati e di età compresa tra i 18 e i 25 anni avviati allo studio e alla formazione professionale, in modo «da aiutarli a vivere in modo indipendente».
Il caso, nell'area di Basilea, del Centro federale per l'asilo di Bässlergut - Tra i 16 e i 17 anni, il 10% di tutti i richiedenti asilo: anche nell'area di Basilea le cose non vanno meglio. Il Centro federale per l'asilo di Bässlergut era stato progettato per ospitare 100 persone: attualmente al suo interno se ne trovano 320. Per la rivista di orientamento satirico "Nebelsparter" cominciano a verificarsi già i primi problemi di convivenza: secondo quanto scrive lo stesso giornale i conflitti riguarderebbero l'utilizzo di un parco che si trova vicino al centro asilanti. «I genitori non permettono più ai loro figli di giocare nel parco vicino».
La chiusura di Svitto, dove però funziona l'integrazione - Qualche cantone, vista la progressione che sta assumendo la vicenda, mostra i denti e intraprende una linea dura e chiude le porte agli asilanti provenienti dagli altri cantoni: è il caso di Svitto che ha annullato un precedente accordo preso con i cantoni di Obvaldo, Nidvaldo e Zugo, che prevedeva l'accoglienza di asilanti da queste regioni nel centro di accoglienza ricavato in un'area camping a Biberbrugg. Questo perché gli accordi prevedevano l'ospitalità di 36 migranti mentre il numero è pian piano lievitato a 87 e poi a 92.
Così anche in questa regione sono partiti dei piani di inserimento sociale che sembra abbiano funzionato se più del 50% «sta svolgendo un apprendistato e il 12% frequenta una scuola secondaria, mentre Il 22 percento frequenta dei corsi di tedesco».
«Manca il personale»: l'ammissione della Segreteria di Stato per la Migrazione - A causa del grande afflusso, la Segreteria di Stato per la Migrazione ammette che vi sono difficoltà a trovare un numero sufficiente di educatori sociali per minori da inserire nei centri federali per l'asilo. Così per ovviare alla carenza di personale è stata creata la categoria dei «minori non accompagnati indipendenti», afferma Samuel Wyss, portavoce della SEM, che comprende i ragazzi di età compresa tra i 16 e i 17 anni. Una "trovata" che consente di snellire il peso dell'assistenza e dirottare i pochi operatori a disposizione sull'aiuto a chi a meno di 16 anni e ha più bisogno del sostegno.
Le critiche di Aiuto svizzero ai rifugiati sulla sottocategoria creata dalla SEM per ovviare alla carenza di personale - Questa distinzione però non è andata a genio all'Aiuto svizzero ai rifugiati, critica nei riguardi della SEM: la sottocategoria non sarebbe conforme alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dei dell'ONU. «I diciassettenni sono ancora minori e devono essere assistiti anche loro di conseguenza» hanno dichiarato.