Le autorità di Roma hanno deciso di prorogare di un altro mese la sospensione dell'accordo di Dublino decisa lo scorso dicembre.
BERNA - La Svizzera non potrà rinviare in Italia i "suoi" richiedenti asilo nemmeno in maggio. Le autorità di Roma hanno deciso di prorogare di un altro mese la sospensione dell'accordo di Dublino decisa lo scorso dicembre.
La Confederazione ha di conseguenza esteso oggi di un mese la scadenza per la pianificazione interna del dossier, ha dichiarato all'agenzia Keystone-ATS un portavoce della Segreteria di Stato della migrazione (SEM). La data esatta per la revoca del divieto di ammissione non è nota. Attualmente, circa 300 persone non possono essere trasferite in Italia.
Il sistema di Dublino, vincolante sia per gli stati membri dell'UE sia per quelli associati, tra cui anche la Svizzera, mira ad assegnare in modo inequivocabile a un paese la competenza di esaminare una domanda di asilo. Quando un richiedente la presenta in un paese che sottostà agli accordi, la responsabilità di occuparsi della richiesta spetta alla prima nazione in cui è giunto il profugo.
L'Italia ha dichiarato di non avere più la capacità sufficiente per accogliere tutti i richiedenti che dovrebbe. La Commissione europea e le autorità svizzere sono in contatto con quelle di Roma per riprendere i trasferimenti, ha indicato la SEM. Bruxelles potrebbe avviare una procedura d'infrazione formale contro l'Italia. Un passo che non è però ancora stato compiuto.
Secondo la SEM, la Svizzera è in grado di gestire un blocco temporaneo dei trasferimenti. Il termine per il rinvio di un caso Dublino scade solo dopo sei mesi e può essere prorogato.
Se i sei mesi dovessero scadere senza una proroga e il rinvio verso Italia non fosse più possibile, verrebbe allora avviata una procedura d'asilo in Svizzera, sottolinea la SEM.