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SVIZZERACambiamento climatico, economia alpina a rischio

29.07.23 - 17:00
Gli abitanti delle Alpi soffrono di più per la mancanza di acqua rispetto a quelli delle pianure e costruiscono nuove reti idriche
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Cambiamento climatico, economia alpina a rischio
Gli abitanti delle Alpi soffrono di più per la mancanza di acqua rispetto a quelli delle pianure e costruiscono nuove reti idriche

ZURIGO - Fa sempre più caldo, i ghiacciai si ritirano e per l'economia alpina questo rappresenta un problema serio, tanto da fare dire a studiosi come Töni Gujan del Dipartimento Agricoltura Alpina del Centro di Formazione Agricola Plantahof di Landquart (Grigioni) che «l'approvvigionamento idrico sarà la sfida più grande per il futuro». Lo ha rimarcato dalle colonne del TagesAnzeiger.

E il WSL (l'Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio) per voce del suo responsabile dell'Unità di ricerca sull'idrologia montana e i movimenti di massa, Manfred Stähli, ha ricordato sempre sul medesimo quotidiano che «le regioni montane sono un caso particolare per quanto riguarda l'approvvigionamento idrico, perché in molti luoghi delle Alpi mancano terreni profondi. A differenza delle pianure, qui non si formano grandi riserve di acque sotterranee. Le regioni alpine sono quindi fortemente dipendenti dalla neve e dall'acqua di fusione».

Nonostante temporali e cicloni, a giugno - dati MeteoSvizzera - in gran parte del Paese ha piovuto meno della metà della norma e l'estate 2023 si è rivelata finora più calda e secca del solito. 

E in alcune zone i caseifici - che richiedono molta acqua - sono in affanno e alcuni non sanno se continuare l'attività. Gujian ricorda che «l'approvvigionamento di mucche è particolarmente critico durante la siccità. Gli animali hanno bisogno di molta acqua. A seconda della quantità di latte che produce, una mucca beve circa 100 litri al giorno».

Alcuni agricoltori si stanno costruendo delle proprie reti idriche, altri sono entrati in un progetto finanziato da Confederazione e Cantone, come Ernst Wandfluh: davanti alla sua piccola azienda agricola sulla Ueschinenalp passano i nove chilometri di tubature e due nuove captazioni di sorgenti messe in campo per fronteggiare la scarsità d'acqua. Ottanta le fattorie alpine servite dalla nuova rete idrica. 

Ma in vista di nuovi periodi di siccità servono nuovi investimenti: e che gli agricoltori siano preoccupati e temano di restare a secco, lo dimostra il fiume di progetti che arrivano sul tavolo dell'Ufficio federale dell'agricoltura che lo scorso hanno ne ha approvati una quarantina. Insieme alle temperature, però, sono aumentati anche i fondi concessi: 4,3 milioni di franchi nel 2023, contro i 2,2 del 2022. 

Tutti segnali evidenti. Non si vuole più correre i rischi del 2022, quando a causa della secca sorgenti e ruscelli non avevano quasi più acqua e l'esercito ne ha dovuta trasportare 1897 tonnellate sugli alpeggi, con un risvolto economico di non secondaria importanti per gli agricoltori: il trasporto di una fornitura per una settimana costa tra i 2'500 e i 3'000 franchi. 

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COMMENTI
 

IlBiologo 1 anno fa su tio
Il cambiamento climatico è innegabile (e a questo punto inevitabile), ma in questi ultimi 10 anni l'espansione dei grandi predatori (che sarebbe stata evitabile) ha obbligato a chiudere centinaia di piccole aziende di allevamento che sfruttavano pascoli non proteggibili. In questo caso la colpevolezza è da addebitare agli stessi ambientalisti.

tormar 1 anno fa su tio
Ma come, tutto questo movimento per il cambiamento climatico, addirittura con scadenze 2050. Se ricordo bene non dovevamo salvare la fame nel mondo? Dove ogni giorno muoiono persone per la fame. Qui non non vedo questo movimento, dei termini, ecc Vogliamo parlare di guerre? Quando c’era la guerra nei Balcani, nn ho visto questo buonismo di ospitare queste persone….. mah, che strano eh

Michele.1978 1 anno fa su tio
Risposta a tormar
Ma cosa stai dicendo: siete arrivati tuti in Svizzera, tutti! Tutte le etnie dell’ex Jugoslavia si sono rifugiate in Svizzera, tutte! E, complimenti, la maggior parte si è pure integrata in maniere egregia!

Brasil63 1 anno fa su tio
Digan na fèta con stö clima......

L HOST 1 anno fa su tio
Risposta a Brasil63
Sia mai che qualcuno si offenda a sapere ne? Comunque puoi anche non aprire l articolo se lo scopo unico è scrivere che non ti interessa

s1 1 anno fa su tio
Martellamento incessante sul cambiamento climatico, ora diventato secondo guterres ebollizione climatica. Sarà che da ai boc ca loni che credono alle fandonie del mainstream delle rane bollite....

L HOST 1 anno fa su tio
Risposta a s1
Sarebbe da fare un articolo sul quanto è cancerogeno e velenoso il negazionismo. Fa più danni delle guerre

tulliusdetritus 1 anno fa su tio
Risposta a L HOST
Un altro articolo sull’origine del termine “negazionista”, così la gente ci penserebbe due volte prima di usarlo ad m1nk1am

Johnnybravo 1 anno fa su tio
Mentre la comunità scientifica internazionale ha raggiunto un consenso schiacciante sull'esistenza del cambiamento climatico e sul suo legame con le attività umane, esistono ancora individui e gruppi che negano o minimizzano gli effetti di questo fenomeno. I negazionisti climatici spesso sostengono che il cambiamento climatico non sia reale o che non sia causato dall'attività umana. Le loro argomentazioni si basano su una serie di teorie e informazioni errate, spesso citando studi selezionati o metodi di ricerca controversi. Ad esempio, alcuni negazionisti potrebbero sostenere che il cambiamento climatico sia semplicemente parte di un ciclo naturale della Terra o che il ruolo dell'attività umana sia insignificante rispetto ad altri fattori, come l'attività solare. Tuttavia, è importante notare che il consenso scientifico è schiacciante: il cambiamento climatico è reale e l'attività umana ha un ruolo significativo nel suo sviluppo. Numerosi studi di alta qualità condotti da istituti di ricerca autorevoli hanno dimostrato che le emissioni di gas serra prodotte dall'uomo, come il diossido di carbonio, sono responsabili dell'aumento delle temperature globali. Inoltre, gli effetti del cambiamento climatico sono già evidenti in fenomeni come l'aumento del livello del mare, gli eventi meteorologici estremi e l'acidificazione degli oceani. Le conseguenze del negazionismo climatico sono preoccupanti. Innanzitutto, la diffusione di informazioni errate sul cambiamento climatico può influenzare la percezione pubblica e ostacolare l'adozione di politiche ambientali efficaci. Inoltre, il negazionismo climatico può rallentare gli sforzi per mitigare gli impatti del cambiamento climatico e adattarsi ad esso, mettendo a rischio la sicurezza delle comunità e dell'ambiente. È fondamentale combattere il negazionismo climatico attraverso l'educazione, la promozione della comunicazione accurata e la promozione di politiche basate su evidenze scientifiche. Le risposte al negazionismo climatico possono essere molteplici e complesse. Prima di tutto, è fondamentale promuovere l'alfabetizzazione scientifica e l'educazione ambientale. Il negazionismo climatico rappresenta una sfida per la società contemporanea. Nonostante la comunità scientifica abbia stabilito un consenso schiacciante sul cambiamento climatico e sul suo legame con l'attività umana, esistono ancora individui e gruppi che negano o minimizzano il fenomeno. Tuttavia, è fondamentale contrastare il negazionismo climatico attraverso l'educazione, la promozione della comunicazione accurata e politiche basate su evidenze scientifiche... e non su teorie farlocche.... AMEN 😁

s1 1 anno fa su tio
Risposta a Johnnybravo
Chatgpt o farina, anzi pop corn vista l ebollizione climatica, del tuo sacco?

Peter Parker 1 anno fa su tio
Risposta a Johnnybravo
Condivisibile….ma troppo lungo da leggere. In ogni caso (ab)usare della parola negazionismo quando qualcuno critica la questione (a ragione o torto) è stucchevole. Chi dovrebbe essere più educato e cosciente di ciò che scrive e dice sono i giornalisti, qui come su i principali media. La drammatizzazione sta raggiungendo picchi incredibili e pericolosi. Leggere articoli di incendi legati alle alte temperature è da irresponsabili, come anche il messaggio dell ONU parlare di ebollizione…. Questa è disinformazione. Se si vuole parlare ed educare su questo tema, allora lasciamo parlare gli scienziati e meno i politici ed economisti.

Johnnybravo 1 anno fa su tio
Risposta a s1
Invece di rispondere in modo scontato, ormai conosciamo le tue visioni negazionistiche, sarebbe più costruttivo se argomentassi le tue teorie con studi validi e verificabili. La scienza si basa su dati concreti e metodi rigorosi che permettono di ottenere risultati affidabili. Se hai delle teorie alternative o delle opinioni divergenti, è importante supportarle con prove solide e ricerche scientifiche. Solo così potremo affrontare il dibattito in modo serio e costruttivo... è chiaro che con il termine: "ebollizione climatica" si è voluto usare una metafora... solo tu ed altri eruditi depositari di false verità non l'avete ancora compreso.

Peter Parker 1 anno fa su tio
Risposta a Johnnybravo
Rileggiti e poi dimmi chi fa l’erudito depositario di verità (senza menzionare che già chi parla in prima persona plurale dimostra spocchiosita’). Uso di metafore??? Vagliela a spiegare alla vecchietta della Val Bedretto che segue il Quotidiano!!! Non si deve fare questo tipo di allarmismo (non so se ti ricordi come è andata in tempo di Covid….non si è imparato niente. Gli scienziati fanno il loro lavoro in questo campo, così come negli ultimi 30 anni dove saremmo dovuti affondare nell’oceano circa 20 volte ad oggi. Trovo che recriminare sul modo di fare notizie sia legittimo, date le circostanze. E non si tratta di negazionismo. Tutto qua.

s1 1 anno fa su tio
Risposta a Johnnybravo
Un conto è affermare che ci sono eventi climatici estremi e forse stanno aumentando. Un conto è valutare il riscaldamento del pianeta. Un altra cosa sono le spiegazioni pilotate che ne vengono date. Cicli di riscaldamento e raffreddamento sono evidenti e dimostrati. Noi siamo in un ciclo di riscaldamento e ci saremo per i prossimi 50/80 anni. Dipende dal moto dei pianeti. Non dall uomo. L uomo sfrutta, razia, inquina e distrugge il pianeta. L uomo sotto mette, sfrutta e disumanizza i suoi simili. Ma malgrado la sua arroganza non arriva ancora a condizionare il clima come crede di poter fare. La storia della co2 é una frottolaa colossale e funzionale ad una agenda ben chiara. Ed è per persone che la pensano come te, un agenda complottista. Verifica cosa dissero a Roma un certo gruppo di soliti noti negli anni 70...

s1 1 anno fa su tio
Risposta a Johnnybravo
Inoltre come cominciano a dire anche alcuni pappagalli del sistema... Si dice che siamo troppi.. Eh si tutti respirano e emettono co2, 10 miliardi che emettono c02 sono troppi, questa è la scienza che tanto vuole bene all uomo. Dice che siamo troppi. Non dice che le risorse sono usate e distribuite male..

Johnnybravo 1 anno fa su tio
Risposta a s1
S1, puoi far presente le tue elocubrazioni mentali all'infinito, ma I fatti AMPIAMENTE DIMOSTRATI (non da me o da te... ma dalla scienza e da dati inconfutabili)), sono i seguenti: Nel corso dei suoi 4,5 miliardi di anni, il nostro pianeta ha attraversato vari cicli climatici. Ha sperimentato periodi di glaciazione, seguiti da periodi di clima caldo e temperato in diverse regioni del mondo, che hanno favorito lo sviluppo della vita. Tuttavia, negli ultimi decenni, dopo l'era dell'industrializzazione umana, abbiamo assistito a un rapido aumento delle temperature, a differenza dei movimenti climatici che si verificavano in passato in centinaia o migliaia di anni. Nei recenti 2,5 milioni di anni, i livelli di CO₂ oscillavano tra 290 ppm e 190 ppm, mentre oggi abbiamo raggiunto i 420 ppm e il loro incremento continua. Le piante hanno una capacità limitata di assorbire CO₂, e attualmente riescono ad assorbirne solo il 25% di quella prodotta dalle attività umane. Dal 1970, la temperatura media globale è aumentata ad un ritmo sostenuto, circa 170 volte più velocemente rispetto ai tassi degli ultimi 7.000 anni. Infine, coloro che cercano di screditare la ricerca scientifica prendono di mira i modelli di previsione climatica a lungo termine. In realtà, già negli anni '70 e '80 i primi modelli fisico-matematici si sono dimostrati affidabili: uno studio recente ha analizzato 17 proiezioni di modelli dal 1970 al 2007 e ha scoperto che ben 14 di essi, oltre l'80%, hanno previsto correttamente l'aumento delle temperature e delle emissioni di gas serra.

s1 1 anno fa su tio
Risposta a Johnnybravo
Sì sì va bene. Come chiedere all oste se il vino e buono. La schiena o meglio il metodo scientifico è stato molto importante per sviluppo Dell uomo. Ora la scienza é succube di chi paga e degli interessi che spingono la ricerca. Quindi non è molto credibile. La scienza e andata avanti col confronto. Ora vuole imporre dogmi in base agli interessi vigenti. Ripeto che ci sono cicli di circa 400 anni di riscaldamento e raffreddamento. Ora per 50/80 anni andiamo verso riscaldamento. Chi ci vende il riscaldamento climatico a reti unificate sembra un po quei vu cumpra in strada a Roma che se c'è il sole vendono cappellini, se piove corrono a comprare ombrelli, sennò vendono elicotterini. Piuttosto che voler prendersi cura della situazione cercano di trarne vantaggio

Johnnybravo 1 anno fa su tio
Risposta a Peter Parker
Peter Parker La mia risposta era indirizzata a s1. Cmq gli scienziati hanno parlato eccome e in maniera incisiva, da molto tempo stanno cercando di esercitare pressione sulla politica affinché si compiano veri cambiamenti invece di continuare a discutere in modo infruttuoso. Da più di trent'anni si organizzano vertici sul clima, ma la politica non ha fatto altro che proclamare obiettivi senza intraprendere azioni concrete o significative.

Johnnybravo 1 anno fa su tio
Risposta a Peter Parker
Peter Parker Ho riletto attentamente il testo ma non ho trovato nessuna menzione riguardo al fatto che tu dica che io parli in prima persona plurale. Saresti così gentile da indicarmi il passaggio specifico a cui ti riferisci? Forse ti riferisci alla frase "solo così potremmo ecc.."? Se è quella, ovvio che sia plurale, dato che una discussione coinvolge due o più persone.

Peter Parker 1 anno fa su tio
Risposta a Johnnybravo
Jb. La tua prima frase: „ Invece di rispondere in modo scontato, ormai conosciamo le tue visioni negazionistiche“.

Johnnybravo 1 anno fa su tio
Risposta a Peter Parker
Peter Parker ma daiiii😁😉Evita di cadere nell'eccessiva semantica, cerca di comprendere che l'uso del plurale in questa situazione è stato deliberatamente scelto per un effetto retorico. Mi sembrava più che ovvio😉

Emib5 1 anno fa su tio
Risposta a Johnnybravo
johnny Condivido in pieno il tuo pensiero. Non èche tutti i politici non abbiano fatto nulla in occidente, ma siamo confrontati con una destra abbastanza forte da frenare ogni spinta verso un cambiamento di mentalità, ma questo si scontra con l'economia che vede la salvaguardia dell'ambiente, l'unico che abbiamo, come un costo invece che un'opportunità, e, dell'egoismo dei singoli che cercano in tutti i modi di continuare a vivere egoisticamente come se i problemi non esistessero, negandoli con motivazioni inconsistenti.

Tracy 1 anno fa su tio
Risposta a Emib5
In realtà si tratta di essere realisti, siamo troppi. Nel giugno 2022, la popolazione mondiale era vicina agli 8 miliardi di persone. Entro il 2030 dovranno essere creati 600 milioni di nuovi posti di lavoro solo per tenere il passo con la crescente popolazione in età lavorativa. Un sociobiologo dell'Università di Harvard (Stati Uniti) sostiene che per garantire cibo a quante più persone possibile sulla Terra, dovremmo diventare tutti vegetariani. Perché allora i cereali coltivati sarebbero destinati alla nostra alimentazione e non più a quella del bestiame. In questo caso, stima che gli 1,4 miliardi di ettari di terra arabile potrebbe sfamare circa 10 miliardi di persone. Potremo mai diventare tutti vegetariani? L'altro problema è quello dell'acqua, essenziale per la vita. Senza approvvigionamento idrico, un essere umano non può sopravvivere più di due o tre giorni. Biologicamente, un adulto medio che vive in una regione temperata e non fa alcuno sforzo fisico l'individuo ha bisogno di 2,5 litri di acqua al giorno , in parte dal cibo e in parte dalle bevande che beve. Tuttavia, il consumo medio di una persona è senza misura comune. Circa 150 litri al giorno. E già 2 miliardi di persone non hanno facile accesso all'acqua potabile sicura . Anche nei paesi industrializzati, l'acqua è talvolta contaminata da agenti patogeni, metalli pesanti o altro. Non è solo la quantità che conta. Anche la qualità è importante. Al d i là della superficie agricola e dell'acqua disponibile, ci sono anche, tra l'altro, le questioni del azoto, di fosforo e concentrazioni in carbonio nella nostra atmosfera. i ripetuti incendi mettono in pericolo l'ecosistema, le foreste si trasformano in terreni agroforestali, le sterpaglie in macchia, il paesaggio tende a mutare e ad assomigliare a paesaggi africani. Solo a Rodi, dove sono scoppiati gli incendi il 18 luglio, “gran parte della fauna selvatica”, come una specie endemica di dama (daino europeo), è stata gravemente colpita; alcuni cervi sono stati trovati carbonizzati. Questi incendi sono all'origine della diffusione di particelle inquinanti, a livelli “record” in questo mese di luglio: “un megaton di emissioni di carbonio tra il 1° e il 25 luglio’’ quasi il doppio del record di luglio 2007 secondo l'osservatorio europeo. Molti i fattori che probabilmente spiegano perché le stime degli scienziati che hanno provato a calcolare quanto la nostra Terra può sostenere l'essere umano variano così tanto. Da 500 milioni a oltre 1.000 miliardi! Tanto più che alcuni stanno ancora discutendo sul modo più appropriato per calcolare la massima capacità di carico del nostro Pianeta. La maggior parte degli studi riesce finalmente a concordare una cifra di circa 8 miliardi. E beh…… ci siamo!! Quindi credo sia meglio vivere giorno per giorno e prenderci con gioia le piccole cose che la vita ci riserva ancora di buono ‘’malgrado tutto’’ A questo punto con o senza medici sarà la natura a decidere della nostra sorte, la cosiddetta selezione naturale!!.

Peter Parker 1 anno fa su tio
Risposta a Emib5
Emib. Ah…quindi è la destra che non ha permesso di fare il giusto cambio di mentalità…. Ahhhh, ecco. Ma non ti sembra di esagerare? Dove e‘ la sinistra (che quindi per antitesi dovrebbe essere quella per i cambiamenti)? Ed i Verdi?? Anche loro perdono consensi, ovunque. Ma come, la gente collassa per il caldo, ci sono incendi ovunque, grandine, tempeste… il clima impazzito… tutte le prove del mondo ed i sinistroidi e Verdi perdono consensi????? Hanno tutte le prove tangibili e….per un motivo sconosciuto non riescono a fare cambiare mentalità e stravincere politicamente? La colpa è di tutti, senza bisogno di menzionare destra o sinistra!!!

Emib5 1 anno fa su tio
Risposta a Peter Parker
Non è così semplice, da una parte i partiti di destra negano il problema e le misure per attenuare la rapidità del cambiamento, questo è innegabile, dall'altra l'egoismo dilagante fa sì che la gente non voglia sopportare i costi di un cambiamento nel modo di vivere, a questo punto ci si inventato teorie di tutti i tipi, la più fuori di testa è riportata fra questi commenti, credo sia proprio frutto del caldo di questi giorni e anche dell'età avvanzata...

Peter Parker 1 anno fa su tio
Risposta a Emib5
Emi. Non sono d’accordo sull’affermazione che i partiti di destra negano il problema. Quello che negano è l utopico approccio che si vuole imporre. Quando vedo che la siiistra, verdi, tutti i movimenti ecologisti perdono consenso ovunque, questo mi fa capire che in fondo il problema non è poi così sentito dalla popolazione media. Nonostante il bombardamento di notizie portate agli estremi. La realtà sta forse in mezzo, bisogna fare qualcosa, bisogna trovare soluzioni, senza panico e drammi.

Peter Parker 1 anno fa su tio
Risposta a Tracy
Tracy io la vedo come te. Non saremo mai in grado di cambiare mentalità per un impatto serio sulla riduzione di CO2. Senza contare che la differenza la devono fare in Asia, Africa e Sudamerica…ovvero nei Paesi mediamente più poveri. Ma come si può pensare che quelle persone accettino di fare altre sacrifici? La realtà è che nessuno essere umano rinuncerà alle proprie comodità e privilegi di sua spontanea volontà. Ed i poveri non sceglieranno di restare ancora più poveri. L’essere umano si adatterà.

Tracy 1 anno fa su tio
Risposta a Peter Parker
Già è cosi come dici Peter, non siamo stati capaci di camminare diritti già dai tempi di Adamo ed Eva, figuriamoci oggi🤣🤣🤣. Un'altra cosa per la quale nessuno rinuncerà e che in realtà è un’altra emergenza ma se ne parla ancora poco è quella dell’IA che potrebbe causare l'estinzione dell'umanità. Non lo dico Io ma lo avvertono gli esperti e gli stessi capi di IA che sono spaventati dalla loro stessa invenzione e che avvertono che il rischio per l'umanità è esistenziale, reale e urgente!! Mentre la tecnologia avanza a una velocità pazzesca, sembra che nessuno è più in grado di controllare, nessuno oggi è davvero in grado di cogliere tutte le implicazioni dell'emergere di queste intelligenze artificiali sempre più efficienti, aumentano le richieste di regolamentazione in certi ambienti!! Vedi la Nvidia, azienda leader nella fornitura di processori specializzati in intelligenza artificiale, si impenna in borsa e raggiunge una capitalizzazione di 1 trilione di dollari FA RIFLETTERE e ora che si fa??, Tutti hanno paura che questa IA ‘’incontrollabile’’ ci faccia precipitare nella nostra rovina……. Allora o sei fatalista o ti suicidi oppure ti viene voglia di mollare tutto, di diventare minimalista e di tornare in campagna a far crescere l’orto ? a me quest’ultima mi piace.

mestesso 1 anno fa su tio
Tutto a rischio non solo i montanari!

Voilà 1 anno fa su tio
Risposta a mestesso
Tracy, il tuo è un ragionamento fatalistico che serve unicamente a giustificare l'immobilismo.

Tracy 1 anno fa su tio
Risposta a Voilà
Voilà, Si, da un lato sono fatalista ma sono anche consapevole che ERA necessaria un'azione decisa e che anche passi apparentemente piccoli potevano e possono fare una piccola differenza OGGI. Piccola perché la politica doveva attivarsi molti anni prima, già alle prime avvisaglie durante i primi forum di Davos ma che non furono MAI ascoltate. Nel nostro piccolo ogni uno di noi fa già molto. Il cambiamento climatico altera l'equilibrio termico della terra e ha molte conseguenze per l'uomo e l'ambiente ed è importante fare una distinzione tra le conseguenze dirette che subiamo noi oggi, e quelle indirette che sono quelle che hanno raggiunti i punti critici e hanno delle conseguenze imprevedibili e irrevocabili!! A questo punto entra in gioco ‘’L’EMERGENZA ‘’che è a tutti gli effetti e già da tempo il nuovo metodo di governi neoliberali o meglio , la nuova arte neoliberale di amministrare le cose e le persone, e lo leggiamo tutti i giorni, che si tratti dell'emergenza epidemica o dell'emergenza climatica, dell'emergenza bellica o dell'emergenza energetica, e magari anche di possibili combinazioni inconfessabili tra le precedenti, l'ordine dominante fa di tutto per mettere a frutto l'emergenza stessa in chiave (governa mentale) . La utilizza per poter attuare tutta una serie di misure che, in assenza dell'emergenza, faticherebbe a introdurre e che invece, proprio grazie all'emergenza, vengono introdotte SENZA INCONTRARE OPPOSIZIONI, anzi, trovando pieno favore da parte dei cittadini, riconfigurati come sudditi dal potere neocapitalistico. Ci cono 2 esempi significativi: 1) Nessuno avrebbe mai accettato i confinamenti domiciliari coatti 2) nessuno avrebbe accettato l'infame tessera verde (se non vi fosse stato l'ordine del discorso emergenziale in grado di far passare l'inaccettabile per inevitabile. Questo è il gioco, funziona e noi paghiamo. PER QUESTO SONO FATALISTA SI
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