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SVIZZERABerna ha deciso di riaprire i colloqui con l'UE per gli accordi bilaterali

08.11.23 - 14:19
La decisione, che segue i colloqui esplorativi portati avanti nel 2022, è stata ribadita oggi dal Consiglio Federale.
20 Minuten / Matthias Spicher
Fonte Ats
Berna ha deciso di riaprire i colloqui con l'UE per gli accordi bilaterali
La decisione, che segue i colloqui esplorativi portati avanti nel 2022, è stata ribadita oggi dal Consiglio Federale.

BERNA - Dopo i colloqui esplorativi avviati nell'aprile 2022, il Consiglio federale ha finalmente deciso: elaborerà un progetto di mandato negoziale per la conclusione di un accordo con l'Ue. Entro fine anno deciderà se adottarlo per poi sottoporlo alle commissioni della politica estera e alla Conferenza dei governi cantonali. Intanto la Commissione europea è stata informata della decisione odierna.

I colloqui esplorativi tra le parti, spiega una nota governativa odierna, hanno riguardato tutte le componenti in discussione, che comprendono i nuovi accordi nei settori dell'energia elettrica, della sicurezza alimentare e della salute, la partecipazione ai programmi dell'Ue (in particolare quello di ricerca Orizzonte Europa, spesso designato con la formulazione inglese Horizon Europe), la ripresa del dialogo sulla regolamentazione finanziaria e l'instaurazione di un dialogo politico strutturato.

Soluzioni istituzionali e contributo coesione

Il pacchetto di accordi prevede anche l'inclusione di soluzioni istituzionali negli accordi di partecipazione al mercato esistenti - compreso quello sulla libera circolazione delle persone - per garantirne il funzionamento a lungo termine.

Prevede inoltre regole in materia di aiuti di Stato negli accordi sul trasporto aereo, su quello terrestre e sull'elettricità nonché un contributo svizzero regolare per promuovere la coesione in seno all'Ue.

Servizio pubblico fuori da negoziati

Oltre a cercare soluzioni con Bruxelles, negli ultimi mesi il governo ha portato avanti discussioni con i Cantoni, le parti sociali e il mondo dell'economia, specialmente sulle questioni della libera circolazione delle persone, della protezione dei salari del personale distaccato e degli aiuti di Stato.

Gran parte delle questioni, secondo l'esecutivo, sono state chiarite in maniera soddisfacente - il servizio pubblico resta fuori dall'ambito dei negoziati per esempio - mentre alcune devono ancora essere approfondite.

Discussioni interne proseguono

Tenuto conto dell'avanzamento del dossier, il Consiglio federale ha incaricato il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) di elaborare un progetto di mandato coinvolgendo i dipartimenti interessati.

È stato inoltre affidato al Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR), in cooperazione con il DFAE e il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP), il mandato di proseguire i colloqui tecnici con le parti sociali e i Cantoni sulle misure interne in materia di protezione dei salari del personale distaccato in Svizzera.

Il Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC), in cooperazione con il DEFR e il DFAE, avvierà colloqui col settore dell'energia elettrica, i Cantoni e le parti sociali sulle misure di attuazione interne legate a un accordo sull'elettricità. Inoltre porterà avanti, con le parti sociali e le FFS, discussioni nel settore dei trasporti terrestri per affrontare le questioni del trasporto ferroviario internazionale di passeggeri e degli aiuti di Stato.

Soddisfatti i datori di lavoro

C'è soddisfazione da parte dei datori di lavoro per i progressi compiuti dalla Confederazione nel raggiungere una soluzione nelle negoziazioni con l'UE. «La conclusione dei colloqui esplorativi - viene spiegato in una nota stampa - è significativa e rappresenta un'importante pietra miliare per riportare le relazioni tra l'UE e la Svizzera su una base più stabile e garantire così la certezza della pianificazione».

Plaude anche Swissmem

Anche Swissmem - l'associazione dell’industria metalmeccanica ed elettrica svizzera e dei settori affini orientati alla tecnologia - accoglie con favore le decisioni odierne del Consiglio federale: «La conclusione dei colloqui esplorativi con l'UE e l'incarico di redigere il mandato negoziale sono pietre miliari importanti per garantire il successo della via bilaterale. Il Consiglio federale non si è lasciato influenzare da manovre di disturbo. I progressi compiuti devono ora tradursi nel 2024 in negoziati di successo. Con miglioramenti tecnici nell'attuazione delle misure collaterali, l'attuale livello di protezione dei salari può essere garantito e persino ottimizzato grazie alla digitalizzazione. Swissmem rifiuta fermamente interventi aggiuntivi e non necessari per il mercato del lavoro flessibile, come un allentamento della natura generalmente vincolante dei contratti collettivi di lavoro».

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COMMENTI
 

Princi 1 anno fa su tio
mandatelo sulla striscia di G... a combattere ha distrutto la Svizzera questo personaggio . speriamo finisca presto il suo mandato

Roby0 1 anno fa su tio
NO UE NESSUN ACCORDO NOI CH NON VOGLIAMO SAPERNE, SIGNOR CASSIS, DETTO IL VENDUTO, DEVE RISPETTARE I CITTADINI CH!!!!!!! NO UE NO UE

tbq 1 anno fa su tio
Comunque, si sta avverando tutto quanto pensavo fin dal giorno in cui è stata annunciata la cessazione dei negoziati per l'Accordo Quadro. Tanti sotterfugi, tante modifiche di facciata, tanti cambi alle definizioni, qualche cambiamento cosmetico per dare il contentino a sindacati e pochi altri ma alla fine l'Accordo Quadro, buttato fuori dalla porta, sarebbe ritornato dalla finestra, spacciato per qualcosa di nuovo e sorprendentemente favorevole. È così che funziona l'UE e lavorano i suoi sostenutori, dichiarati o meno. E funziona così fin dalla creazione della Comunità Economica Europea, se non da prima.

Lukystrike 1 anno fa su tio
Massimo 10 anni e la Svizzera sarà nell’ UE che il popolo lo voglia o no. O rimarranno gli indiani d’Europa da andare a visitare come in una riserva i popoli con le zoccole. Sveglia

tbq 1 anno fa su tio
Risposta a Lukystrike
« Se la Svizzera ha deciso di tenersi in ogni caso fuori dalla nostra orbita non posso impedirglielo, ma dovrà ricordarsi che sarà esclusa da tutti i vantaggi che il Nuovo Ordine porterà all’Europa. » (Joseph Göbbels, 25 marzo 1941)

Spartan555 1 anno fa su tio
Risposta a Lukystrike
Meglio „Indiano d‘Europa“ che comandato da c_n_ e p_rc_ da Bruxelles. Capito?

Pianeta Terra 1 anno fa su tio
Cassis destituito!! E basta accordi con Europa!! Segreto bancario e neutralità!!

Eureka 1 anno fa su tio
Ma un' "iniziativa popolare" che permetta di votare contro EU, contro accordi vari e che tolga al nostro consiglio federale la possibilità di ingabolarci? E poi, se dovesse comunque avvenire, creare un "referendum" per chiarirgli che il popolo non é d'accordo?

fugu 1 anno fa su tio
Ci avrei scommesso la mia ultima camicia. Questo qui torna sempre alla carica, anche dopo aver detto no un paio di anni fa. Rifiutare di firmare l'accordo quadro con l'UE non è da Cassis. Non ci ho mai creduto, avrei accettato qualunque scommessa che avrebbe ricominciato. Ci finiremo nell'Europa, non ha alcuna importanza quel che votiamo. Il popolo ha sempre detto no, allora non osano più farci votare, ma useranno le maniere più viscide e subdole, alla faccia della democrazia. Povera Svizzera...

Steel68 1 anno fa su tio
ah...il tipo in foto si chiama "Berna"?

Robi57 1 anno fa su tio
Fermateloooo!

chivas 1 anno fa su tio
Quando lascia il CF. Spero il prima possibile. Di danni ne ha già fatto abbastanza.

M70 1 anno fa su tio
Cassis ma quando ti decidi ad espatriare?

S.S.88 1 anno fa su tio
Risposta a M70
D’accordo!!

Princi 1 anno fa su tio
Risposta a M70
speriamo presto !!! lo porto giu gratis a Roma

Livio 1 anno fa su tio
Poveri noi

Pianeta Terra 1 anno fa su tio
Mandate soldi alla fallita Europa solo quando accetteranno anche le nostre condizioni!!!! Cassiss tira fuori le noccioline!!!

Manang1404 1 anno fa su tio
Risposta a Pianeta Terra
ti parlo da Italiano che vive in Svizzera: immagina una Europa con la Svizzera e una senza la Svizzera. La Svizzera ha un PIL procapite altissimo, ma basso, in quanto piccola nazione. Esporta servizi e importa beni. In svizzera praticamente puoi coltivare solo patate. ad oggi la Svizzera non ha i mezzi politici per imporre le proprie ragioni. P.S. i soldi che la Svizzera da sono piu' legati a Shengen e non alla UE in se.

Eureka 1 anno fa su tio
Risposta a Manang1404
quello che ho visto é che Germania ha oltre 90 seggi, Francia oltre 70, Italia oltre 70 con Spagna e Polonia oltre 50 ciascuno…e così via....fino a oltre 700 seggi per poi "giostrare" oltre 400 milioni di abitanti. Noi non serviamo neanche bullone che trattiene la ruota di scorta.

Voilà 1 anno fa su tio
Risposta a Manang1404
In Svizzera il settore dei servizi (banche, assicurazioni, licenze ecc.) rappresenta una parte importante del commercio estero, ossia un quarto delle esportazioni e quasi un terzo delle importazioni. La Svizzera esporta principalmente prodotti chimici e farmaceutici (52%), macchinari (13%), orologi (8%) e strumenti di precisione (7%). la Svizzera è uno degli attori più importanti al mondo nel commercio delle materie prime. La quota di metalli e pietre preziose ha già superato il 20% sia nelle esportazioni che nelle importazioni. .eda.admin [url rimossa]

tbq 1 anno fa su tio
Risposta a Eureka
Bene. Se all'UE non serviamo a nulla, inutile parlare di accordi, di adesione e altre cose del genere. :)

curiuus 1 anno fa su tio
Krankencassis ne uscirà come sempre vincitore, ormai ci siamo abituati... 🤣🤣🤣

gadoal 1 anno fa su tio
seriamente? di nuovo? ma chi lo ha votato questo qua? ci vorrebbe anche per i Ministri il voto popolare...cosi certa gente non sarebbe li a scaldare il cadreghino e fare piu danni che del bene alla nostra povera Confederazione.

PanDan 1 anno fa su tio
Cosa???????ma siamo scemi. Con elementi del genere in governo non ci si può aspettare niente!

Porzarama 1 anno fa su tio
I cittadini Svizzeri con il diritto di voto, decideranno sul futuro politico e istituzionale della Confederazione Svizzera.

Manang1404 1 anno fa su tio
Ad oggi nessuno mi ha ancora spiegato perche' l'UE e' il male. Motivi veri, non frasi populiste che anche nella vicina penisola dicono. Avrei voluto avere una chiacchierata costruttiva per capire il perche' di questo no netto. Poi, leggo i commenti e mi domando: la soluzione per tutti i mali della Svizzera e' chiudere tutto stile corea del nord?

TheQueen 1 anno fa su tio
Risposta a Manang1404
per alcuni si, proprio così: chiudere tutto, tranne quello che fa comodo...stile botte piena-moglie ubriaca

Panda_1969 1 anno fa su tio
Risposta a Manang1404
Uno dei principali problemi è il divario di prosperità. All’interno dell’UE la Svizzera sarebbe un contribuente che al netto versa nella cassa comune più di quello che riceve. Inoltre, in Svizzera il livello salariale è sensibilmente più alto che in Europa e fa affiorare i timori di dumping salariale e immigrazione nel sistema di sicurezza sociale. In Svizzera l’elettorato può esprimersi più volte all’anno su vari argomenti, anche a livello federale. La democrazia diretta è qualcosa di sacro. Molti cittadini svizzeri temono che un’adesione all’UE sacrifichi i loro diritti politici sull’altare di decisioni imposte dall’alto da un organo comunitario qualsiasi. In alcuni settori, quali la finanzia, la regolamentazione snella della Svizzera rispetto alla burocrazia europea assurge a indubbio vantaggio della piazza elvetica.

PanDan 1 anno fa su tio
Risposta a Manang1404
EU è semplicemente una di,,tt,,a.tu,,ra...semplice No?

tbq 1 anno fa su tio
Risposta a Manang1404
Beh, i vengono in mente alcuni motivi. In caso di adesione (e in alcuni casi anche di "accordo"): 1 - Indebolirebbe drasticamente i nostri diritti democratici, il nostro federalismo, la nostra indipendenza e sovranità. Non dico "neutralità" giusto perché a distruggerla stanno pensando i nostri politici. - 2 - A livello economico aumenterebbe il carico fiscale (raddoppio dell'IVA, tanto per cominciare) e richiederebbe pagamenti per miliardi di franchi annuali, costringendo lo Stato o all'indebitamento o all'aumento delle tasse, riducendo il già traballante potere d'acquisto della popolazione. - 3 - Tramite il suo centralismo e le sue regole che non tengono in alcun conto la diversità esistenze nel Continente, cancellerebbe o indebolirebbe drasticamente le basi della nostra competitività economica e prosperità. - 4 - Estenderebbe alla Svizzera lo "sprechificio" di Bruxelles, creando mangiatoie e posti strapagati a nostre spese. - 5 - Permetterebbe ai mazzettari di mezzo mondo di decidere la politica della Svizzera mollando valigie di banconote ai burocrati UE.

Panda_1969 1 anno fa su tio
Risposta a PanDan
praticamente è un sistema economico e politico, ma niente di più.

Manang1404 1 anno fa su tio
Risposta a Panda_1969
Panda, grazie per la risposta, ma hai saltato molti punti. Allo stato attuale vorrei solo una cosa della comunita' europea: il roaming telefonico come nel resto d'europa. Ma ci sono tante cose che la Svizzera pretende di voler far parte, senza averne un diritto diretto: la ricerca e una esenzione per quanto riguarda l'esportazione di farmaci dalla UE alla Svizzera (durante la pandemia è stata in dubbio, e per fortuna la situazione e' migliorata).

Panda_1969 1 anno fa su tio
Risposta a Manang1404
Grazie. Sicuramente hai ragione nel dire che ho saltato alcuni punti, ma penso di aver menzionato almeno quelli più salienti. Il roaming non lo avevo contemplato tra questi. Circa il problema farmaci sono parzialmente d'accordo, ma anche qui mi permetto ricordare che le principali case farmaceutiche sono in Svizzera e durante la pandemia non mi risulta che in Svizzera ci siano stati problemi di vaccini. Grazie per aver risposto e buona serata.

Manang1404 1 anno fa su tio
Risposta a Panda_1969
Ciao riguardo ai farmaci molte case sono in Svizzera per motivi storici e fiscali. Per quanto riguarda il periodo della pandemia la Svizzera stava per pagare un prezzo molto alto riguardo l'accesso ai vaccini (non economici, ma politico) in quanto Stati uniti e regno unito esigevano dalla UE ma non volevano dare materie prime in cambio. Quindi l'Europa si espresse dicendo che per primi sarebbero stati serviti i paesi membri e poi gli altri. La svizzera chiese una esenzione per essere equiparata. Alla fine, molti qui dimenticano, che intorno alla svizzera ci sono paesi amici. Sì è parlato anche di legge marziale, quindi molti farmaci importati che la svizzera non produce (patologie tipo tumore o sclerosi multipla) ma che vengono prodotti in Germania o altri stati membri non sarebbero stati esposti verso paesi terzi. I primi ad essere eliminati dall'esportazione sarebbero stati i paesi non membri. Per miei problemi devo assumere farmaci prodotti in Germania. Il dottore mi disse di ritirarne il più possibile in quanto la confederazione ne garantiva nei magazzini per 6 mesi. Per fortuna che intorno ci sono stati amici e la situazione non è peggiorata.

Panda_1969 1 anno fa su tio
Risposta a Manang1404
Di questi problemi non ne ero a conoscenza al 100%. Come detto prima, il "mercato" farmaceutico è in balia di fenomeni prettamente economici molto subdoli ed ignoti . In questo senso vorrei riuscire a capirci qualcosa in più.

tbq 1 anno fa su tio
Risposta a Manang1404
Gioverebbe anche ricordare i sequestri di materiale medico svizzero avvenuti nei primi mesi della pandemia, ad opera dei Paesi amici. Poi il divertente siparietto delle nuove regole UE sui dispositivi medici, che dovevano entrare in vigore in piena pandemia e "tagliare fuori" la Svizzera dal mercato UE. Resisi conto che respiratori e altri dispositivi essenziali per aiutare i malati di covid arrivavano anche dalla Svizzera, e oltretutto che implementare le regole UE avrebbe creato pesanti ritardi nelle forniture (cosa che avrebbe potenzialmente ucciso migliaia di persone) Bruxelles ha fortunatamente capito che non poteva permettersi di far entrare in vigore le sue stesse leggi. Altra ragione per cui stare alla larga dall'UE è meglio.

Manang1404 1 anno fa su tio
Risposta a tbq
Sono pressioni dovute al fatto che la svizzera non ha firmato l'accordo quadro. E per far capire alla gran Bretagna che è l'UE che, essendo più grande, può decidere cosa conviene di più per se stessa. Non si può giudicare questa cosa, i commenti di tutti sono perché la Svizzera faccia lo stesso. Ecco perché si fanno le associazioni, in questo modo si è politicamente, e non solo, più forti

tbq 1 anno fa su tio
Risposta a Manang1404
E quale motivo aveva (ed ha ancora ora) la Svizzera per firmare l'accordo quadro? A parte i ricatti e le minacce, naturalmente. Per quale motivo dovremmo sottoscrivere un accordo che, per usare le parole che Kaspar Villiger pronunciò durante i negoziati per lo SEE, ci renderebbe "una colonia con uno statuto di autonomia"?

Voilà 1 anno fa su tio
Risposta a TheQueen
Sono contrario all'adesione ma convinto che dobbiamo andare avanti con gli accordi bilaterali. L'ultima versione di questi accordi conteneva in particolare due articoli inaccettabili: la ripresa automatica del diritto europeo, che avrebbe posto fine alla democrazia diretta, e l'acquisizione automatica da parte dei cittadini dell'UE delle prestazioni sociali della Svizzera.

tbq 1 anno fa su tio
Risposta a Voilà
Voilà, gli articoli inaccettabili erano ben più di due; vi era anche la giurisdizione della Corte Europea di Giustizia sulla Svizzera, pagamenti annuali miliardari all'UE, l'accettazione di sanzioni economiche nel caso in cui la Svizzera rifiuti (specie per via referendaria) di applicare nuovi accordi imposti e tanto altro. I cittadini UE inoltre non avrebbero accesso solo alle prestazioni sociali, ma pure alla cittadinanza e al diritto di voto. È un accordo di stampo coloniale, punto e a capo. La cosa tragicomica è che gli stessi che nel Consiglio Federale e nel Parlamento cianciano di libertà e democrazia, da difendere rigorosamente in altri Paesi, nel contempo vogliono demolire la nostra.

Kenta25 1 anno fa su tio
Cassis La rovina della Svizzera Non deve più parlare per noi

Zampadicapra 1 anno fa su tio
Con certi esponenti politici che ci rappresentano è bene ricordare tutti che l’angolo meno doloroso el il 90º grado… poveri noi chissà dove ci porteranno… Giù le braghe, come ormai d’abitudine purtroppo
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