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ARGOVIALa scuola dove è vietato usare lo smartphone

09.07.24 - 19:31
La direttrice dell'istituto: «I ragazzi si distraggono meno, sono più concentrati e anche più felici»
Foto Deposit
Fonte TAGES-ANZEIGER
La scuola dove è vietato usare lo smartphone
La direttrice dell'istituto: «I ragazzi si distraggono meno, sono più concentrati e anche più felici»

WÜRENLOS - Chi gioca a ping-pong, chi legge un libro all'ombra di un albero, chi fa conversazione passeggiando nel parco della scuola, i più piccoli corrono dietro a un pallone ed esultano per un gran gol rifilato al loro compagno di classe. Ci si può dimenticare dello smartphone per qualche ora e abbandonare la vita virtuale passando un pò di tempo su quella reale? Si può.

Basta vedere quello che accade in un istituto scolastico della piccola località di Würenlos (nel cantone di Argovia), dove la direttrice che governa una comunità scolastica di 740 alunni (che frequentano una sezione elementare e due superiori) ha deciso - come riporta il Tages-Anzeiger - di vietare l'utilizzo del telefonino.

Glielo consentono le poche linee guida nazionali in materia (la sovranità spetta comunque al singolo Cantone) e Argovia ha seguito l'esempio di Zurigo, Friburgo e Vaud dove è prevista la possibilità di vietare l'utilizzo del cellulare a scuola.

Mirjam Frey, la direttrice, non deve averci pensato troppo sù e in poco tempo ha fatto preparare la circolare con cui nella sua scuola non vuole vedere i suoi ragazzi chini come in preghiera sull'infernale touchscreen. «I ragazzi si distraggono meno senza cellulari e si concentrano meglio in classe e poi sono anche più felici» ha dichiarato, sottolineando l'importanza di trascorrere ad esempio la ricreazione dall'attività scolastica giocando, discutendo, leggendo.

Gli adolescenti sembrano avere gradito, così come gli alunni meno grandicelli. E il rendimento scolastico sembra averne giovato. Del resto diverse sono le ricerche scientifiche in tal senso, e la stessa Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura ha messo in guardia dagli smartphone nelle scuole. «Genera distrazione e porta a voti più bassi».

Nel mondo esistono diversi esempi dove il cartello di divieto raffigurante il telefonino compare all'ingresso e all'interno degli istituti scolastici: a Los Angeles il telefonino è vietato in tutte le scuole, divieti e restrizioni vigono in Italia, Germania, Paesi Bassi e nella stessa Inghilterra la "brexit" che porta fuori i cellulari dalle scuole è in dirittura di arrivo.

«Non ci consideriamo una scuola anti-cellulare» ha precisato al Tagi la direttrice Frey. In effetti una deroga è prevista solo in caso di «progetti scolastici, escursioni o campi scuola» ma solo su espressa autorizzazione dell'insegnante.

E agli alunni trasgressori che dovessero cadere nella tentazione di tirare fuori dalla tasca il cellulare e darsi a TikTok o postare su Instagram cosa accadrebbe? «In caso di infrazione - ha spiegato al quotidiano zurighese - il dispositivo viene confiscato, la violazione delle regole viene annotata e, se si ripete, il problema viene discusso con i genitori.

Ma i ragazzi, come si diceva, pare stiano seguendo alla lettera la disposizione e anzi non nascondono persino un certo sorprendente consenso. «A volte non ho voglia di usare il cellulare» ha dichiarato un adolescente. Alcuni lasciano lo smartphone a casa, altri lo consegnano prima della lezione. «Dopo qualche ora di pausa, mi sembra un lusso guardare di nuovo il cellulare» ha dichiarato un altro studente. E in un piccolo sondaggio effettuato in una classe, dodici ragazzi su dodici si sono detti favorevoli all'assenza del dispositivo a scuola. Un dato sorprendente visto l'ammontare di ore che i giovani trascorrono con il loro smartphone.

L'esempio di Würenlos pare stia facendo proseliti. A Basilea, Sandra Bothe-Wenk del Partito Verde Liberale, sta conducendo una campagna contro gli smartphone nelle scuole e ha presentato un'interrogazione al Parlamento cantonale per «rendere le scuole libere dagli smartphone e proteggere attivamente la salute dei nostri figli».

A Soletta, il consigliere cantonale dell'UDC Beat Künzli ha presentato una proposta simile. «Le distrazioni causate dagli smart device stanno sfuggendo di mano» ha dichiarato. A Zugo, sembra vi sia l'intesa di tutto il parlamento per modificare la legge scolastica cantonale e nel mese di maggio è stata presentata una mozione per permettere alle scuole di decidere in materia affinché durante le ore scolastiche e la presenza all'interno dell'istituto venga messo al bando il telefonino.

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