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SVIZZERACode infinite e incidenti? «Ci aiuterà la guida autonoma»

06.09.24 - 10:18
Il direttore dell'Ustra fa il punto sul futuro della rete autostradale e respinge le critiche: «Una soluzione miracolosa non esiste»
TiPress
Code infinite e incidenti? «Ci aiuterà la guida autonoma»
Il direttore dell'Ustra fa il punto sul futuro della rete autostradale e respinge le critiche: «Una soluzione miracolosa non esiste»

BERNA - L'incubo di ogni automobilista sono certamente le code. E in Svizzera tra la più temute ci sono certamente quelle al San Gottardo. Che anche quest'estate non sono mancate.

La più lunga per attraversare la galleria, quest'anno, è stata di 15 chilometri al portale Nord (l'anno scorso era stata di 16 chilometri). Al portale Sud, sono stati invece i 12 chilometri di code del 3 agosto a conquistare il primato. In questo caso è stato superato di poco il valore del 2023 pari a 11 chilometri, rilevato in due giorni diversi. Nel complesso, i numeri relativi agli incolonnamenti sono rimasti simili a quelli del 2023, risultando tuttavia più distribuiti sui giorni feriali, sottolinea l'Ustra in un bilancio i fine estate.

Covid e boomer hanno modificato il traffico - Merito del Covid, in qualche modo, come ha voluto precisare alla Nzz Jürg Röthlisberger, direttore dell'Ufficio federale delle strade (Ustra). «La pandemia ha modificato il comportamento dei lavoratori. Ma ha un ruolo anche l'invecchiamento della popolazione. La mia generazione, i baby boomer, sta gradualmente andando in pensione e godendo delle opportunità di viaggio. Questo è uno dei motivi per cui sulle strade verso le regioni turistiche c'è sempre più traffico anche durante la settimana».

Pedaggio? «Non è la soluzione» - Soluzione per sgravare i cantoni sotto stress a causa delle code, per Röthlisberger non sembrano essercene: «Abbiamo esaminato ottanta misure, praticamente tutto ciò che si poteva immaginare. Sarebbe problematico introdurre un pedaggio da pagare per andare in Ticino. Solo al San Gottardo non risolverebbe nulla. Il traffico si sposterebbe sul Sempione, sul Gran San Bernardo e soprattutto sul San Bernardino. Dovremmo quindi introdurre pedaggi su tutte e quattro le direttrici, il che richiederebbe una modifica costituzionale».

«Impossibile pensare a delle fasce orarie» - Bocciata anche la proposta urana di distribuire il traffico secondo fasce orarie prestabilite: «Un sistema del genere sarebbe simile a un servizio di traghetti. Si prenota uno slot e si deve essere puntuali al porto. Sull'A2 non si può essere così precisi. Quindi sarebbero necessarie aree di stazionamento aggiuntive, che però non esistono sulle direttrici nord-sud».

«La soluzione miracolosa non esiste» - Röthlisberger, infine, respinge le critiche da parte di chi si sente abbandonato e giudica le misure dell'Ustra semplici toppe temporanee: «Prendiamo il problema molto seriamente. Ma non siamo pagati per drammatizzare. Una soluzione miracolosa non esiste. Siamo convinti che la combinazione di singole piccole misure sia la strada giusta».

«Autostrade al collasso» - Tra queste l'ampliamento delle autostrade. «Il sistema è al collasso. Non si tratta più di garantire una velocità di 120 chilometri orari, ma di sapere se per un determinato tratto ci vorrà un'ora e mezza o tre ore. Inoltre abbiamo troppi incidenti. E anche i collegamenti stradali hanno un ruolo in questo. Con oltre 400 svincoli autostradali, entrare e uscire nel traffico intenso è impegnativo e comporta un alto rischio».

«Ci aiuterà la guida autonoma» - Il direttore dell'Ustra punta molto sull'evoluzione tecnologica: «Stiamo inoltre cercando di sfruttare il potenziale della guida automatizzata. L'industria automobilistica non è ancora del tutto pronta, ma si prevede che l'anno prossimo sarà possibile utilizzare il "pilota automatico". Il conducente potrà quindi togliere le mani dal volante. Grazie a questi sistemi, ci saranno meno incidenti sulle autostrade, il che porterà anche a una riduzione della congestione del traffico. Circa il 10% degli ingorghi, infatti, è causato da incidenti. Vogliamo ridurli».

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