Il Consiglio degli Stati ha respinto due mozioni del Nazionale.
BERNA - La procedura di asilo agevolata per le afghane «non deve essere modificata». Lo ha deciso oggi il Consiglio degli Stati che ha respinto due mozioni del Nazionale mediante le quali si voleva inasprire la prassi per le donne richiedenti l'asilo provenienti da questo Paese.
Sistema - Le procedure agevolate sono state introdotte in considerazione del peggioramento delle condizioni di vita delle donne afghane dopo la presa di potere dei talebani. Dall'estate 2023, le donne e le ragazze provenienti da questo Paese asiatico che vivono già legalmente in Svizzera grazie a un'ammissione provvisoria possono ottenere lo status di rifugiato presentando una nuova domanda d'asilo.
Valutazioni - I deputati del Nazionale temevano che questa procedura avrebbe portato a un accumulo di arretrati. Nel frattempo, la Segreteria di Stato per la migrazione ha rassicurato i "senatori", sostenendo che anche dopo il cambiamento della procedura, ogni caso viene esaminato individualmente. Il "ministro" di giustizia e polizia, Beat Jans, ha confermato questo punto, aggiungendo che «non c'è stato alcun impatto sul numero di domande di asilo».
A nome della commissione, Daniel Jositsch (PS/ZH) ha spiegato che «la sola condizione di donna afgana non è sufficiente per ottenere asilo. È infatti necessario fornire un altro motivo, per esempio essere vittima di persecuzioni». Alla luce delle spiegazioni del governo, il Consiglio degli Stati ha creduto inutile modificare la prassi attuale, che già soddisfa i requisiti delle due mozioni.