Lo hanno deciso gli Stati che propongono di vietare in Svizzera anche il movimento sciita libanese Hezbollah
BERNA - L'organizzazione islamista Hamas, responsabile degli attacchi contro Israele del 7 ottobre 2023, va vietata in Svizzera. Lo ha deciso oggi il Consiglio degli Stati per 37 voti a 1 un'astensione.
Stando ai "senatori", il divieto dovrebbe entrare in vigore il più presto possibile. Il dossier va al Nazionale. Nel presentare il testo di legge, il relatore della commissione, Daniel Jositsch (PS/ZH), ha rammentato l'attacco del 7 ottobre 2023 che ha provocato la morte di 1200 persone, perlopiù civili, e i 250 ostaggi finiti nella mani di questa organizzazione che non ha mai riconosciuto l'esistenza di Israele, ma ne vuole invece la distruzione. Per il "senatore" zurighese, tali appelli dal carattere genocida fanno senz'altro di Hamas un'organizzazione terroristica. Il suo divieto è quindi necessario.
Una simile legge renderebbe più facile pronunciare divieti d'entrata o espulsioni e il perseguimento penale di fiancheggiatori, ha poi spiegato Jositsch, professore di diritto penale all'Università di Zurigo. Sebbene nessuno abbia messo in dubbio la ferocia degli attacchi compiuti da Hamas, da alcuni considerati abominevoli, diverse voci si sono levate affinché nella legge venissero chiaramente esclusa la stessa Confederazione, come anche quelle organizzazioni che operano a favore della pace oppure in ambito umanitario, dei diritti umani o dell'aiuto allo sviluppo.
Nonostante la forte emozione causata da quanto accaduto, per Carlo Sommaruga (PS/GE) - sostenuto anche da Mauro Poggia (MCG-UDC/GE) - bisogna affrontare questo dossier con la mente lucida. In passato, e ancora oggi, la Svizzera e altre ONG hanno avuto e hanno contatti con organizzazioni considerate terroristiche nei Paesi in cui sono attive, come le FARC o il PKK. Non dobbiamo privarci della possibilità di dialogare con questi attori su temi come il rispetto del diritto umanitario o la ricerca di una soluzione politica a un conflitto, ha sottolineato.
Un tema quest'ultimo affrontato anche da Franziska Roth (PS/SO) che, nel quadro di un divieto nei confronti di gruppi che direttamente o indirettamente fanno riferimento ad Hamas, avrebbe voluto fare in modo che il Governo consultasse anche le commissioni di politica estera, e non solo della sicurezza. Il divieto di un'organizzazione ha sovente conseguenze di politica estera, ha spiegato.
Al voto, tuttavia, sia la proposta che Sommaruga che Roth sono state bocciate. In relazione alla proposta Sommaruga, il "ministro" di giustizia e polizia, Beat Jans, ha precisato che il divieto pronunciato contro Hamas non include le attività umanitarie. È quindi inutile completare la legge includendovi gli aspetti evocati dal "senatore" ginevrino.
Simili contatti, anche per la ricerca di soluzioni politiche, ha rimarcato il consigliere federale basilese del PS, non possono essere considerati un sostegno a un'organizzazione terroristica, e quindi perseguibili penalmente.
Divieto anche per Hezbollah - Secondo una mozione adottata oggi dal Consiglio degli Stati per 31 voti a 1, andrebbe vietato in Svizzera anche il movimento sciita libanese Hezbollah.
Il Consiglio nazionale deciderà domani su una mozione identica presentata dalla propria Commissione per la politica di sicurezza.
Lo sfondo della mozione è la mutata situazione in Medio Oriente dopo i massacri di Hamas nel sud di Israele del 7 ottobre 2023. Hezbollah può ora essere equiparato ad Hamas, secondo la commissione.