Il detenuto più famoso della Svizzera (prima conosciuto come Carlos), uscirà dal carcere
ZURIGO - A dare la notizia è il Tribunale cantonale di Zurigo: il detenuto Brian, noto anche col soprannome Carlos e reso "famoso" da un reportage televisivo del 2013, sarà rilasciato nei prossimi giorni. La motivazione, stando a quanto scritto dal Tribunale, è che la detenzione di sicurezza deve essere proporzionata e non può durare più a lungo della pena detentiva prevista. Nel caso di Brian, il periodo di carcerazione preventiva acquisito fino a oggi è molto vicino al periodo di carcerazione previsto per i reati commessi: rischierebbe, insomma, d'essere più lungo della condanna. La decisione può essere impugnata dalle parti.
Procedimento ancora in corso
Il Tribunale distrettuale di Dielsdorf aveva condannato Brian a quattro anni e nove mesi di detenzione e il Tribunale cantonale aveva in seguito aumentato la pena a sei anni e quattro mesi. Con una decisione del 12 novembre 2021, il Tribunale federale ha però annullato la sentenza e rinviato il caso al Tribunale cantonale, che non si è ancora pronunciato. Durante la detenzione preventiva, gli avvocati di Brian hanno presentato vari appelli. Nel maggio di quest'anno il Tribunale federale aveva respinto un ricorso contro l'estensione della detenzione di sicurezza. I giudici di Losanna hanno inoltre invitato la corte zurighese a elaborare "senza indugio" un piano per ammorbidire le sue condizioni di detenzione. Questo perché la pena detentiva di 4 anni e 9 mesi inflitta dal Tribunale distrettuale di Dielsdorf sarebbe stata completamente scontata da Brian già quattro mesi fa. Nella nota, il Tribunale cantonale precisa che la procedura d'appello richiederà ancora tempo, poiché sono state presentate richieste di raccogliere nuove prove.
Il Ministero pubblico zurighese prende atto della decisione e sta esaminando eventuali ulteriori passi, ha detto un portavoce su richiesta di Keystone-ATS.
Portato alla ribalta da un reportage televisivo
Del caso si sono occupati negli scorsi anni anche la Commissione nazionale per la prevenzione della tortura (Cnpt) e il relatore speciale delle Nazioni unite sulla torturau Nils Melzer. Quest'ultimo aveva parlato di condizioni di detenzione "disumane", "inaccettabili" e "sconcertanti".
Lo scorso gennaio, il Dipartimento di giustizia del canton Zurigo aveva deciso di trasferire il giovane in una prigione adibita al carcere preventivo. In precedenza Brian era rinchiuso nella sezione di alta sicurezza del penitenziario Pöschwies di Regensdorf (ZH), chiuso in cella per 23 ore al giorno e accompagnato nell'ora d'aria da un manipolo di agenti in tenuta anti sommossa.
Il prigioniero più famoso della Svizzera ha trascorso tre anni in isolamento. Nel gennaio 2022, è stato trasferito dal penitenziario di Pöschwies al carcere di Zurigo. Lì, dopo un breve periodo, è stato inserito nel normale regime carcerario. L'uomo, oggi 27enne, ha alle spalle una lunga serie di condanne per reati violenti, in tutto più di trenta, di cui due da maggiorenne. La vicenda più grave risale al 2011, quando accoltellò ripetutamente alla schiena un giovane, che riportò gravi ferite.
A farlo diventare un caso "nazionale" è stato un reportage televisivo del 2013, in cui si riferiva delle misure di presa a carico decise nei suoi confronti dalla giustizia minorile. Il tutto a un costo di circa 29mila franchi al mese: una cifra a prima vista esorbitante, ma paragonabile ai costi di una presa a carico in una struttura chiusa.