Un 54enne è stato condannato per aver tenuto in condizioni miserabili pesci, uccelli, tartarughe e rettili.
MUTENZ - Tartarughe, galli, fringuelli, canarini, pappagalli, persici, polipteridi e altre specie di uccelli e pesci, oltre a uno scorpione. Un allevamento, quello gestito da un basilese, sul quale le autorità non hanno potuto chiudere un occhio.
Dai due controlli effettuati dal veterinario cantonale a breve distanza (uno a febbraio e uno a settembre del 2022) è emerso un quadro disastroso. Il caso dell'uomo, evidentemente sopraffatto dall'impegno che la gestione del suo "piccolo zoo" richiedeva, ha riempito sei pagine del dossier finito sul tavolo del ministero pubblico basilese.
A dicembre, le autorità hanno deciso di condannare l'uomo per violazione della protezione degli animali e altri reati legati alla cattiva gestione dell'allevamento. Tasse incluse sono 7'600 franchi.
La situazione emersa, d'altronde, era spaventosa. Il 54enne teneva i pesci in vasche, acquari e uno stagno gravemente trascurati, sporchi e persino privi di filtro dell'acqua. Tra l'altro aveva riunito specie che non dovrebbero assolutamente essere tenute nella stessa acqua: «predatori insieme a prede vive», si legge nell'ordine d'accusa.
Le tartarughe, invece, vivevano prive di un riparo, senza nemmeno acqua da bere o per fare il bagno, mentre i rettili non erano in teche climatizzate. In seguito al primo controllo, l'uomo aveva collocato gli animali nella voliera degli uccelli. Qui, alla seconda ispezioni, sono stati ritrovati coperti dagli escrementi dei volatili.
Le quaglie, di cui non aveva nemmeno denunciato il possesso, morivano di fame tra i rifiuti. Nella lurida voliera, gli ispettori hanno scoperto la carcassa di una quaglia che marciva tra le uova marce.
Ciliegina sulla torta, lo scorpione tenuto in un terrario aperto senza nemmeno l'antisiero da iniettare in caso di puntura accidentale.
Non è chiaro come sia stata scoperta questa situazione. Il veterinario cantonale ispeziona ogni anno circa 100 allevamenti di animali. «L'ufficio segue le segnalazioni della polizia, dei privati, di altre autorità o degli stessi veterinari», ha spiegato a 20 minuti la veterinaria del cantone, Marie-Louise Bienfait.