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Un errore procedurale annulla la sentenza contro il tesoriere di Gheddafi Il Ministero pubblico della Confederazione ha però già annunciato ricorso
BERNA - Era soprannominato la “penna del capo”. Bashir Saleh Bashir è stato, per tredici anni, il numero uno dello staff del dittatore libico Gheddafi e gestore del fondo Libya Africa Investment Portfolio, compresa la filiale svizzera con sede a Ginevra. Dopo oltre 10 anni di indagini, come riporta Gotham City, l’uomo, considerato latitante, è stato condannato a cinque mesi di reclusione (con sospensione condizionale) per riciclaggio e partecipazione a un’organizzazione criminale.
Il rinvio - Ma, stando a quanto riporta 20 minuten, c’è stato un sorprendente colpo di scena. Il Tribunale federale ha rinviato il caso al Ministero pubblico della Confederazione (MPC), annullando quindi la condanna di dicembre 2023.
Errata localizzazione geografica - Il motivo è da ricercare nell'errata localizzazione geografica dell’ex collaboratore di Gheddafi. Dopo la sentenza, Bashir aveva presentato ricorso, sostenendo di non essere stato informato del procedimento a suo carico. Il procuratore federale aveva chiesto assistenza giudiziaria al Sudafrica, dove si riteneva si stesse nascondendo l’uomo.
La novità - Ma, ed è la novità emersa nelle ultime ore, il Tribunale federale sottolinea come, già nel 2018, la stampa francese riportava il trasferimento del tesoriere negli Emirati Arabi. Sebbene la cooperazione con lo Stato arabo sia complicata, secondo il TF, il Ministero pubblico della Confederazione avrebbe dovuto comunque cercare di localizzare Bashir in quel Paese.
Così, il TF ha "ributtato" la palla nel campo del procuratore generale per ulteriori indagini. Quest’ultimo, ha già annunciato che presenterà ricorso contro la decisione.
