Lo chiede la Commissione degli affari giuridici del Nazionale, proponendo di dare seguito a un'iniziativa in tal senso
BERNA - La Commissione degli affari giuridici del Nazionale (CAG-N) vuole introdurre un nuovo reato di cybermobbing nel codice penale. Con 19 voti contro 0 e 4 astensioni, propone pertanto al plenum di dar seguito a un'iniziativa parlamentare in tal senso. Col termine cybermobbing (o ciberbullismo) si intendono molestie, diffamazioni e offese di altre persone attraverso i media digitali.
La maggioranza della CAG-N è del parere che la problematica connessa al ciberbullismo assume sempre più importanza e le protezioni legali attualmente a disposizione non sono sufficienti per tutelare concretamente le vittime, indicano in una nota i servizi del Parlamento.
In effetti il cybermobbing rappresenta per sua natura una combinazione di comportamenti e di atti che attentano all'integrità della vittima. Le infrazioni penali in vigore sono concepite per atti unici, precisano ancora i servizi parlamentari.
La commissione ha discusso in particolare del modello austriaco in questo ambito. Inoltre, ha deciso di presentare un postulato che incarica il Consiglio federale d'illustrare le diverse possibilità per completare il Codice penale al fine di punire il ciberbullismo e la violenza digitale.