Cerca e trova immobili
SVIZZERA

Senza, i giovani non dormono più

Valeriana, melatonina e sonniferi, i ragazzi tra i 18 e i 29 anni fanno sempre più fatica a guadagnare il sonno. I risultati dello studio.
Deposit
Senza, i giovani non dormono più
Valeriana, melatonina e sonniferi, i ragazzi tra i 18 e i 29 anni fanno sempre più fatica a guadagnare il sonno. I risultati dello studio.

ZURIGO - Che si tratti di valeriana, di melatonina, oppure altri sedativi, i giovani svizzeri si affidano sempre più spesso a sostanze sonnifere per guadagnare il sonno. Lo dice un’analisi condotta dall’assicurazione sanitaria Swica per conto di 20Minuten. 

Una tendenza che preoccupa - Nel 2023 sono state acquistate circa 16 confezioni di tranquillanti e sonniferi ogni 100 giovani assicurati tra i 18 e i 29 anni. Rispetto al 2021, si tratta di un aumento di quasi il 10%. Nella fascia di età compresa tra i 30 e i 64 anni, il tasso di acquisto è più alto, con quasi 40 confezioni ogni 100 assicurati, ma in questo caso non è stato registrato alcun aumento rispetto agli anni precedenti.

Il tema ha interessato anche Ikea che ha condotto alcuni studi sull’argomento. I risultati, pubblicati nell'autunno del 2024, mostrano che sette intervistati su dieci in Svizzera non sono soddisfatti con la qualità del loro sonno e vorrebbero migliorarlo. In cima ai fattori che lo compromettono troviamo la temperatura troppo alta, ma subito al secondo posto ci sono le preoccupazioni della giornata. 

Dei circa mille intervistati in Svizzera, il 19% ha dichiarato di utilizzare regolarmente farmaci. Sebbene l'uso sia leggermente più elevato tra le persone anziane, anche il 13% dei giovani tra i 18 e i 24 anni non può evitare di usare sonniferi, con il 4% che li usa addirittura quotidianamente.

Problemi cronici e soluzioni - Ma quali sono le ragioni dietro a questa tendenza? «La grande differenza è che i giovani oggi non aspettano che i problemi del sonno diventino cronici per affrontarli», spiega a 20Minuten la specialista del sonno Eva Birrer. «Anche solo dopo sei mesi cercano dei rimedi». 

Secondo Birrer l’aumento della consapevolezza è un aspetto positivo. Ma c’è sempre un rovescio della medaglia. È chiaro che i disturbi del sonno siano legati all’incremento dello stress. D'altra parte, non è sorprendente che i disturbi del sonno legati allo stress siano in aumento: «Il modo in cui la nostra società è organizzata - lavorando 24 ore su 24 e costantemente sui media - non aiuta a sviluppare un sonno sano». A molte persone manca il tempo per rilassarsi e disconnettersi correttamente.

Insomma, i campanelli d’allarme ci sono e bisogna ascoltarli. Secondo l'esperto Jens Acker, il crescente uso di sonniferi tra i giovani adulti deve essere monitorato attentamente. «È una tendenza preoccupante. Indica che molti giovani sentono di non poter più affrontare da soli i loro problemi».

Non è più un tabù - Sebbene il tema non sia più un tabù (come invece spesso capitava in passato), Acker spinge per una prevenzione più intensa. «I farmaci non sono mai la soluzione a lungo termine. Sarebbe più sensato che i giovani ricevessero un’adeguata consulenza a scuola, per esempio». La via dei sonniferi e i farmaci è però spesso più facile da percorrere.

«I sonniferi dovrebbero essere assunti solo per un breve termine», spiega invece l'associazione svizzera dei farmacisti pharmaSuisse. Possono avere successo solo se gli altri rimedi e le misure per migliorare il sonno si sono rivelate inutili.

I rischi dipendono dai tipi di farmaci: i sonniferi a base di erbe come la valeriana hanno pochi effetti collaterali, mentre le benzodiazepine come il Valium hanno un alto potenziale di dipendenza. «Partiamo dal presupposto che oggi i pazienti sono ben consapevoli dei rischi», afferma Martina Tschan di pharmaSuisse. «Ricevono consigli competenti dai farmacisti».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
Naviga su tio.ch senza pubblicità Prova TioABO per 7 giorni.
NOTIZIE PIÙ LETTE