L'UDC: «L'estensione dello status S comporta un'immigrazione ancora più diretta nel nostro sistema assistenziale».
BERNA - Non tarda la reazione dell'UDC Svizzera, dopo la proroga dello status di protezione S per quasi due anni. Secondo il partito «l'estensione dello status S porterà a un'immigrazione ancora maggiore nel nostro Stato sociale». «L'UDC si oppone fermamente: nel marzo 2025, gli ucraini saranno già qui da 3 anni e difficilmente vorranno lasciare la Svizzera».
Nella nota diffusa, l'UDC nazionale non è d'accordo sul piano assistenziale: «L'estensione dello status S comporta un'immigrazione ancora più diretta nel nostro sistema assistenziale, mettendo gli ucraini sullo stesso piano della popolazione svizzera per quanto riguarda l'assistenza sociale. Ciò significa che le persone con un basso livello di istruzione, in particolare, finiscono per ricevere un importo pari o addirittura superiore a quello che potrebbero guadagnare lavorando, senza quindi alcun incentivo a integrarsi nel mercato del lavoro o a imparare la lingua».
Secondo l'UDC, lo status di protezione «dovrebbe quindi essere revocato in modo graduale, a seconda della regione, soprattutto perché ampie zone dell'Ucraina, che è grande circa 14 volte la Svizzera, non sono state colpite dalla guerra. L'UDC chiede inoltre al Consiglio federale, e in particolare alla ministra socialista dell'Immigrazione Elisabeth Baume-Schneider, di ridurre al più presto l'assistenza sociale legata allo status di protezione S, per incoraggiare le persone a tornare o integrarsi nel mercato del lavoro».