Lo ha indicato oggi il Consiglio federale durante l'Ora delle domande al Consiglio nazionale.
ZURIGO - Il giovane che il 2 marzo a Zurigo ha gravemente ferito un ebreo ortodosso non era noto alla polizia e ai servizi segreti svizzeri prima del suo gesto. Lo ha indicato oggi il Consiglio federale durante l'Ora delle domande al Consiglio nazionale.
Rispondendo a un quesito di Barbara Steinemann (UDC/ZH), il governo ha poi affermato che in linea di principio non si pronuncia sulle attività concrete del Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC).
L'autore è un quindicenne svizzero di origine tunisina. È stato naturalizzato nel 2015. In un'altra risposta indirizzata a Nina Fehr Düsel (UDC/ZH), l'esecutivo afferma che è il canton Zurigo ad essere responsabile del procedimento penale e delle eventuali misure di protezione. Se sussistono le condizioni per avviare una procedura di revoca della cittadinanza, la Confederazione esaminerà la situazione dopo aver consultato il cantone.
Il quadro giuridico entro il quale tali procedimenti possono essere avviati è ben definito. Ciò è possibile, ad esempio, per gravi reati legati ad attività terroristiche o di estremismo violento. Quando si tratta di minori, occorre esaminare attentamente la questione della proporzionalità, precisa il governo. In caso di revoca della cittadinanza, l'Ufficio federale di polizia (Fedpol) può decidere l'espulsione.