Il presidente della Lega dei Ticinesi, nel ricordare i tempi di gioventù in cui si ritrovava con gli amici in oratorio per giocare a calcio, esprime tutta la sua profonda stima e amicizia nei confronti del suo collega municipale socialista Giovanni Cansani: "Uomo straordinario, il migliore Municipale”. E poi, con uno sguardo verso le prossime elezioni comunali il Nano svela: "La mia candidatura è certa se si ricandiderà Giovanni Cansani".
LUGANO - Amicizia è affinità di sentimento, reciproca stima e considerazione.
E di amicizia si parlerà nella Chiesa di San Giovanni di Lugano domani, a partire dalle 19.00. Ad animare la serata saranno presenti all'appuntamento due vecchi conoscenti, legati da un'amicizia che affonda sin dai tempi delle corse in oratorio: Giovanni Cansani e Giuliano Bignasca.
Il primo socialista, il secondo leghista: entrambi municipali di Lugano.
I tempi dell’oratorio
Giuliano Bignasca, grande appassionato di calcio, da noi interpellato per chiedergli qualche ricordo di gioventù, racconta di quando era proprio l'oratorio il posto di ritrovo principe per trovarsi a dare i classici due calci al pallone: "L'oratorio era semplicemente il posto di ritrovo, rappresentava forse una delle poche, ma grandi possibilità di aggregazione". "Ma attenzione - precisa Bignasca con una battuta - non c'è dubbio che lì ci andavo soltanto per giocare a calcio, mica per dire il rosario!". "Addirittura - continua nel suo racconto - "io mi ero comprato un pallone tutto per me cosicché, quando Don Alvaro ci proibiva di giocare, io potessi proseguire usando il mio".
Sorride il Nano ricordando i bei tempi giovanili, quando l'amore per il football lo condivideva con Giovanni Cansani: "La nostra passione per il calcio ci ha visti giocare insieme nella stessa squadra, nelle giovanili del Lugano".
"Lui faceva lo stopper - ricorda Bignasca - io la mezz'ala". Mitico e ormai scomparso ruolo, con stopper si indicava il difensore centrale, che si poneva davanti al libero. Ruoli che possono svelare anche un pizzico del loro carattere: Cansani, schivo, a difesa della propria squadra, Bignasca mezz'ala, estroverso e spregiudicato.
Ad un certo punto, però, le loro strade si sono divise: "Fino a 20 anni abbiamo giocato insieme, poi lui è andato a viaggiare in paesi lontani e io sono rimasto qui".
Sfumano i ricordi e Giuliano Bignasca si fa più serio, e ritornando con la mente al presente, sembra voler rivolgersi al suo vecchio compagno di squadra spendendo parole di grande stima e affetto nei confronti di quello che considera un grande e vero amico: "Ci siamo poi ritrovati più in là. E in Municipio andiamo d'accordo, ognuno con i propri compiti: lui la didattica, io le cifre". Sorride Bignasca per un attimo e poi aggiunge: "Cansani è un personaggio, è il migliore municipale di Lugano, il migliore di tutti". Bignasca non si ferma qui e svela: "Io non so ancora se mi candiderò alle prossime comunali. Quel che è certo è che mi presenterò soltanto se ci sarà, tra i candidati, Cansani. Senza di lui non mi presento".
Sono parole che testimoniano grande stima ed escono ininterrotte, a fiume: "Cansani è una grande persona. Abbiamo entrambi forse un difetto: siamo entrambi generosi. Io sono più cattivo a parole che nei fatti, lui invece è molto più paziente, forse troppo, e accondiscendente". Bignasca poi precisa: "Pero è uno che ottiene anche qualcosa. Giovanni - e qui Bignasca lancia una specie di appello, quasi a volerlo convincere a ripresentarsi alle prossime comunali - ha lavorato bene in questi otto anni. E' una persona straordinaria: di Cansani non ne troviamo più, né al PS e né al municipio di Lugano".
E se questa non si chiama amicizia...