Il Consigliere di Stato Marco Borradori chiede alle FFS e a Cisalpino SA di ripristinare la fermata commerciale a Chiasso per compensare i disservizi sul traffico ferroviario registrati negli ultimi tempi
BELLINZONA - Che succede nel traffico ferrroviario ticinese? Una domanda che si sono posti i viaggiatori che quotidianamente usufruiscono dei treni che collegano il Basso Mendrisiotto con la Lombardia e il resto del Ticino. I chiassesi erano abituati bene. Un treno internazionale ogni ora consentiva di raggiungere comodamente le grandi città dell'asse Zurigo-Milano.
Il caso della fermata di Chiasso - Poi, viste le riorganizzazioni aziendali, le FFS hanno deciso di stralciare la fermata di Chiasso, di fatto declassandola a stazione regionale. "Non c'è massa critica" aveva giustificato il Ministro dei trasporti, il Consigliere Federale Moritz Leuenberger, rispondendo a una interrogazione inoltrata qualche mese fa dal consigliere nazionale del PPD Meinrado Robbiani. "Forse è anche vero - risponde oggi Marco Borradori - ma vogliamo vedere le cifre che dimostrino questa giustificazione". E il Governo cantonale, dopo i vari disservizi di Cisalpino SA, la compagnia ferroviaria italo-svizzera, chiede di ripristinare la fermata commerciale di Chiasso. "I patti con le FFS - ha spiegato Borradori - erano altri. In tutti i casi, in questa situazione straordinaria, in cui pure i treni ordinari e i Cisalpini hanno dei ritardi, credo che si possa tranquillamente venire incontro alle richieste avanzate dal Governo e ripristinare la fermata commerciale a Chiasso. Poi, se tutto rientrerà e saranno garantiti i servizi promessi e stipulati nel patto, potremo confrontarci con le Ferrovie e discuterne insieme".
Ticino strategico per le FFS - Marco Borradori dà forza alla richiesta dei pendolari chiassesi, ma allo stesso tempo non condivide chi getta ombre cupe sul trasporto ferroviario ticinese che, a parere del professor Remigio Ratti, rischia di avere un Alptransit che si ferma a Lugano. Il professor Remigio Ratti, in un recente intervento al Quotidiano, aveva sollevato dubbi sulla centralità strategica del Ticino. "No, la situazione non è così. E' vero che esiste un problema contingente sul traffico di lunga percorrenza, che noi abbiamo denunciato. Per contro, a livello regionale, con le FFS lavoriamo molto bene. Io credo che ogni generalizzazione vada evitata e non condivido l'immagine, tra l'altro sbagliata, di un Ticino non considerato dalle FFS. La situazione denunciata da Ratti sull'Alptransit è nota da molti anni e si sta lavorando per consentire il proseguimento a sud di Lugano della tratta. Vorrei ricordare che le FFS non intendono assolutamente disimpegnarsi in Ticino. Prova ne è il finanziamento delle FFS della Lugano-Malpensa, collegamento importantissimo per quanto riguarda il traffico transfrontaliero. Situazione che differisce in modo diretto dalla tesi di Ratti. E' vero, dobbiamo tenere alta la guardia, ma il catastrofismo espresso da Ratti recentemente è veramente fuori luogo".
p.d'a.
Foto d'apertura: Tipress / Samuel Golay