La vedova, scagionata, non è stata indennizata per i 233 giorni trascorsi in carcere
MENDRISIO - La Corte dei reclami penali ha respinto la richiesta di risarcimento di Christine Zappa, vedova di Gianpietro ex-calciatore del Lugano, per i 233 giorni ingiustamente trascorsi in carcere tra la fine del 2009 e il giugno del 2010. A darne notizia è il Corriere del Ticino, che sottolinea come la donna, scagionata lo scorso settembre dall'accusa di aver commissionato l'omicidio del cognato e di un avvocato ticinese.
Tutto questo in base all'articolo 430 capoverso 1 lettera a del Codice di procedura penale, che sancisce che «l'autorità penale può ridurre o non accordare l'indennizzo o la riparazione del torto morale se l'imputato ha provocato in modo illecito e colpevole l'apertura del procedimento penale o ne ha ostacolato lo svolgimento.»
Le motivazioni che hanno portato allo scagionamento della donna sono infatti riconducibili al fatto che gli atti preparatori di istigazione all'omicidio non sono penalmente punibili. In particolare il versamento di 17mila franchi a favore del pregiudicato italiano era stato accertato.
Christine Zappa dovrà inoltre pagare 2mila franchi di spese processuali. La donna e il suo legale, l'avvocato Rossano Bervini, non escludono ora la possibilità di ricorso al Tribunale federale.