Una pagina Facebook critica il video da quasi 3 milioni di visite: «Non parla dei pericoli del luogo e del rispetto che merita»
LAVERTEZZO / MILANO - Certi fenomeni nascono sulla rete e muoiono nella rete. E nel frattempo capita che si facciano anche la guerra in rete. Succede così che La pagina "Milano Segreta" non solo si faccia avanti quale scopritrice delle "Maldive di Milano", ma arrivi persino a "bacchettare" gli autori del video da quasi 3 milioni di visite che, nelle ultime settimane, hanno rilanciato la Verzasca trasformandolo nel porto di decine di turisti lombardi.
«Nel 2015 - sottolinea l'admin di "Milano Segreta" - avevo pubblicato le foto di un luogo a dir poco meraviglioso, era una sorta di idea che volevo darvi, per un weekend fuori dalla Lombardia. Il posto in questione è il fiume Verzasca, in Val Verzasca, Svizzera, definito il fiume più trasparente al mondo», spiega.
Quindi prende le distanze dal famigerato video: «Avevo ben specificato e lo ribadisco perché importante, di non lasciarsi soggiogare dalla bellezza perché è una "bellezza mortale": la Verzasca, per quanto incantevole è pericolosissima, per via della violentissima corrente, i vortici e le acque ghiacciatissime! Vi sono infatti diversi cartelli sparsi nella valle che avvertono del pericolo di morte (nella Verzasca ci sono stati e ci sono, molti morti)».
Premesse, queste, che secondo "Milano Segreta" non vengono fatte nel video virale «di un gruppo di ragazzi, che spacciano la Verzasca come "Le Maldive di Milano, a solo 1 ora da Milano"».
«Punto primo, la Val Verzasca è in Svizzera dunque nulla c'entra con Milano - critica l'admin della pagina Facebook -. Punto secondo, nel video, le persone in questione si tuffano, nuotano come nulla fosse, omettendo tutte le informazioni assolutamente da sapere, prima di recarsi sul posto, un video buttato li , fatto per creare stupore, condivisioni, like».
Ciò che ne risulta, per "Milano Segreta", è quanto si vede nella foto (in allegato) che mostra la Verzasca prima e dopo la diffusione dei video. «Il luogo magico è stato preso d'assalto da persone che evidentemente credevano di poter rimanere spiaggiati sulle rive come al mare, o di poter fare il bagno tranquillamente come in piscina. La Valle Verzasca sta vivendo periodi non proprio belli, e gli abitanti del posto sono (giustamente) arrabbiati». L'admin fa riferimento alla calca e alla sporcizia che alcuni visitatori poco civili starebbero portando nella località ticinese. «Lavertezzo è un piccolo paesino e i turisti mordi e fuggi non hanno rispetto di nulla».
Il post si conclude con un appello: «La Valle Verzasca non è una piscina, come mostra quel video, ma un luogo con un delicato ecosistema. Le cose da fare sono poche e semplici: non abbandonare rifiuti, non urlare, ci sono animali selvatici che abitano i monti, lungo i sentieri i cani vanno tenuti al guinzaglio, i prati non sono dei parcheggi. L’arco alpino è cosparso di meraviglie e per trovarle basta essere curiosi e chiedere alla gente “autoctona”. Se si vuole relax e godere del paesaggio, è possibile fare incontri inaspettati. Fate prevalere il senso di rispetto e di cura verso l’ambiente!».