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«Quella volta che dal Basodino spuntò uno zaino col picnic»

CEVIO«Quella volta che dal Basodino spuntò uno zaino col picnic»

14.08.17 - 09:01
Il ghiacciaio della Val Bavona resisterà ancora per al massimo vent'anni. Ce ne parla il glaciologo Kappenberger appena rientrato da una sessione di misurazioni.
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«Quella volta che dal Basodino spuntò uno zaino col picnic»
Il ghiacciaio della Val Bavona resisterà ancora per al massimo vent'anni. Ce ne parla il glaciologo Kappenberger appena rientrato da una sessione di misurazioni.

CEVIO - Con lo scioglimento dei ghiacciai, aumentano i ritrovamenti di resti umani. Si tratta in particolare di escursionisti dispersi in passato, come quelli di recente rinvenuti sul versante italiano del Monte Bianco o in Vallese. Anche in Ticino i ghiacciai stanno perdendo spessore. «Ma ricordo soltanto di quella volta che ho trovato un sacco da montagna contente un picnic» ci dice il glaciologo Giovanni Kappenberger, che sabato è salito sul Basodino per fare il punto della situazione sul suo arretramento.

Sì, perché il ghiacciaio in questione si sta rimpicciolendo a vista d'occhio, soprattutto a causa delle estati particolarmente calde. «Anche quest'anno tra giugno e agosto lo spessore è diminuito molto» afferma infatti l'esperto, che aggiunge: «In certi punti della lingua il ghiaccio è calato di oltre mezzo metro».

Dalla Val Bavona arriva comunque anche una piccola nota positiva: la nevicata dello scorso venerdì. «Si trattava di circa dieci centimetri di neve che in pochi giorni saranno spariti. Ma per ora la fusione del ghiaccio è ferma. Perlomeno fino a quando tornerà a essere esposto al sole».

Normalmente il glaciologo si reca al Basodino alla fine di maggio per misurare lo strato di neve, poi a settembre per misurare la perdita di ghiaccio. Questa misurazione intermedia ha permesso di constatare che il bilancio di massa è già negativo. Per quanti anni ancora potremo dunque ammirare il ghiacciaio del Basodino? «Considerando le temperature delle ultime estati, mediamente perdiamo un metro di ghiaccio all'anno. Il Basodino sparirà tra quindici-vent'anni» conclude.

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COMMENTI
 

vulpus 7 anni fa su tio
Non ci capisco moto delle cause del fenomeno e bisogna dare fiducia agli esperti. Un esempio banale che potrebbe aiutare a capire lo scioglimento potrebbe essere questo : mettete un cubo di ghiaccio sul terreno o sul piazzale, anche di dimensioni importani e poi verificate in quanto tempo si scioglie. Poi fate lo stessa operazione , ma il cubo mettetlo in una zona dove attorno c'è già ghiaccio e neve. nel secondo caso il ghiaccio apportato si manterrà, mentre nel primo si scioglerà.E questo per dire che in fondo è un fatto naturale quello che succede: più la massa del ghiacciaio è grande più tempo impiegherà a sciogliersi, mentre nell'altro caso sarà molto più rapido. Una inversione di questa logica la potremo avere soltanto se apparirà una nuova glaciazione.

negang 7 anni fa su tio
Risposta a vulpus
Esatto. Anche questo è vero. L'inerzia del fenomeno è tanto più elevata quanto più il ghiacciaio è grande. Ma alla fine quando parte la fusione è elevata comunque. L'Ideale è che la copertura di neve rimanga anche per tutto o quasi il periodo estivo. Infatti quando la neve si scioglie rimangono allo scoperto il ghiaccio vero ed i detriti che vi sono caduti sopra e che contribuiscono a rendere il colore del ghiacciaio scuro. Questo fa si che assorba più raggi solari e sci sciolga più velocemente.

centauro 7 anni fa su tio
Risposta a negang
Per la mia esperienza in questo settore, che mi ha sempre interessato, devo però obiettare su quest'ultimo punto che riguarda l'assorbimento di calore dovuto alla copertura di inerti scuri sulla superficie glaciale che accelera lo scioglimento, a mio giudizio non è vero, se osserviamo la neve che in inverno si deposita ai bordi delle strade, quando è ricoperta di sabbia stenta a sciogliersi, al contrario quella pulita al sole si liquefa in poco tempo e ciò lo si nota pure su certi ghiacciai ormai diventati invisibili, ma in realtà sono celati sotto una vasta coltre di materiale gravitato dalle rocce che lo rallenta nello scioglimento.

SosPettOso 7 anni fa su tio
Risposta a centauro
I Watt per metro quadro invernali sono molto minori rispetto a quelli estivi e anche la durata del giorno si riduce notevolmente. Inoltre a lato strada si forma una massa che mantiene meglio la temperatura rispetto al fine strato che la nevicata deposita in modo naturale sui prati.

negang 7 anni fa su tio
Su questo fenomeno non ci sono dubbi. SI stanno ritirando in tutto il mondo. Quelli sul versante Sud come questo poi ancora di più . Quel che manca sono le abbondanti precipitazioni autunnali che sono sempre molto scarse negli ultimi anni. Sono queste infatti che rigenerano il ghiaccio. Quelle primaverili si sciolgono interamente infatti. Le temperature alte estive poi fanno si che le nevi perenni non siano più tali, ovvero si sciolgono interamente nel periodo estivo e quindi non si trasformano più in ghiaccio. Cosa è la causa ? I gas serra a quanto pare perché l'attività del sole ( potenza per metro quadro ) non è variata negli ultimi 100 anni. I ghiacciai sono una riserva d'acqua importante e il loro scioglimento totale causerà mancanze di flussi d'acqua importanti nei torrenti che scendono dalle Alpi nel periodo estivo. Cosa non da poco. Anche le Alpi centrali si trasformeranno come le Alpi marittime dove i corsi d'acqua saranno in secca in tale periodo.

rexlex 7 anni fa su tio
Risposta a negang
interessante comparazione con le alpi marittime. grazie

elvicity 7 anni fa su tio
Risposta a negang
grazie... post interessante... sono ignorante in materia, ma mi è venuto spontano pensare se non si potrebbe creare precipitazioni artificiali durante il periodo autunnale... tipo innevamento piste da sci in mancanza di neve...

negang 7 anni fa su tio
Risposta a rexlex
Grazie. Le ho fatte tutte in moto e nonostante le altezze elevate ho notato questa cosa, niente nevai o ghiacciai. Nulla.. valli più aride come conseguenza.
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