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Studenti sul piede di guerra: «Vogliamo il dietrofront del Parlamento»

TICINOStudenti sul piede di guerra: «Vogliamo il dietrofront del Parlamento»

08.02.18 - 07:00
È scattata la raccolta firme contro i tagli alle borse di studio. Il video tra i liceali. Il coordinatore Zeno Casella: «I politici non possono fare finta di niente»
Studenti sul piede di guerra: «Vogliamo il dietrofront del Parlamento»
È scattata la raccolta firme contro i tagli alle borse di studio. Il video tra i liceali. Il coordinatore Zeno Casella: «I politici non possono fare finta di niente»

LUGANO – All’assalto del Liceo Lugano 1. Inizia da qui la raccolta firme contro i tagli alle borse di studio, promossa dal Sindacato Indipendente degli Studenti e degli Apprendisti (SISA). In prima fila, il coordinatore Zeno Casella. Che non usa giri di parole. «Ce l’abbiamo col Dipartimento dell’economia di Christian Vitta. Ma non solo. Anche con il Governo e, soprattutto, con il Parlamento. Hanno preso decisioni che penalizzano i giovani. E ora vogliamo che facciano dietrofront». 

La situazione è davvero così drammatica?

Nel giro di due anni sono stati fatti tagli alle borse di studio per 5 milioni di franchi. Ottenere una borsa di studio per uno studente ticinese oggi è un’impresa. Prima circa il 60% delle richieste veniva accolto. Ora solo il 45%.

Il trend indica che le richieste per le borse di studio inoltrate al Cantone sono comunque in calo. Un po’ paradossale, no?

No. Molte famiglie si scoraggiano di fronte all’iter burocratico e ai paletti che bisogna affrontare. Occorre anche considerare i cambiamenti demografici. La popolazione è sempre più anziana. 

In pratica cosa chiedete al Gran Consiglio?

Di revocare le misure di risparmio adottare negli scorsi anni. Dal 2015 gli studenti di master al termine del biennio di studio devono restituire allo Stato un terzo della borsa. Significa iniziare a lavorare già con un grosso debito sulle spalle. La borsa di studio dovrebbe essere a fondo perso.  

Le nuove direttive chiedono una maggiore partecipazione delle famiglie ai costi di formazione dei figli. Perché non siete d’accordo?

La formazione dei giovani è un problema della società. Non solo delle famiglie. A causa del nuovo sistema di calcolo, molte famiglie sono state escluse dall’aiuto allo studio. È ingiusto.    

Attualmente la borsa di studio massima concessa a uno studente ticinese è di 16'000 franchi all’anno. E anche questo è un punto che contestate. Come mai?

Secondo l’Ufficio federale di Statistica oggi uno studente ticinese che non vive più con i genitori ha bisogno in media di 25'000 franchi all’anno. Mancano 9'000 franchi…

Uno studente può sempre avere un lavoro a fianco degli studi universitari, no?

Sì. Ma spesso si tratta di lavori pagati poco. E molte volte gli studi sono così impegnativi che non resta tempo per il resto.

In Ticino l’USI e la SUPSI sono in grande espansione. È ancora giustificato per i giovani ticinesi andare “per forza” a studiare oltre San Gottardo, quando potrebbero contenere i costi restando vicini a casa?

USI e SUPSI sono in crescita. Ma non coprono tutti i campi del sapere. Sono, inoltre, strutture ancora relativamente giovani. Il loro livello non è ancora quello di altre. In ogni caso studiare in Ticino non è a buon mercato. Le tasse dell’USI restano le più care della Svizzera.  

A proposito. Di recente è stato deciso che le tasse di immatricolazione dell’Università di Friburgo aumenteranno di 180 franchi a semestre a partire dal prossimo autunno.

E questo conferma che le spese che gravano sui giovani, e sulle rispettive famiglie, sono in aumento. Le autorità non possono fare finta di nulla.

Il Cantone: «La burocrazia non frena le richieste delle famiglie»

Sono state 5.300 nel 2017 le richieste giunte dalle famiglie ticinesi all’Ufficio cantonale delle borse di studio. Il dato si allinea al calo complessivo di circa il 15% delle domande registrato nell’ultimo lustro. «Ed è strano – commenta il capo ufficio Piero Locarnini –. Soprattutto considerando il momento economico difficile e il fatto che il numero delle persone in formazione è rimasto costante. Al momento non sappiamo spiegare questa situazione». Locarnini respinge l’ipotesi secondo cui l’iter burocratico per ottenere una borsa di studio sarebbe un deterrente per le famiglie. «All’inizio bisogna rispondere a tante domande, è vero. Ma i formulari sono rimasti più o meno sempre gli stessi. Non ci sono stati grossi cambiamenti». Poco da dire, infine, sulla raccolta firme promossa dal SISA. «Ogni richiesta sarà valutata e ponderata».

 

 

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COMMENTI
 

samarcanda 6 anni fa su tio
Ma gli studenti non dovrebbero avere problemi a mantenersi agli studi! Studiare è un lavoro vero e proprio, spesso durissimo e bisogna pensare solo a quello. Studiare non significa bighellonare. A tutti gli studenti, di famiglie ricche o povere, un salario dignitoso.

Tarok 6 anni fa su tio
anch’io ho beneficiato del prestito e dopo la scuola avevo lo stipendio per rimborsare, dove sta il problema ? o magari dopo lo studio prevedete di non far niente a casa della mamma?

Tarok 6 anni fa su tio
studenti sul piede di guerra? magari gio do dida e portare a casa la media del 5,5.... poi ne riparliamo

Fran 6 anni fa su tio
Locarnini e il suo team decidono l'importo da versare. Così successe che a una conoscente che studiava in Italia fu concesso il massimo ovvero 16'000 e rotti. A un altro studente di Friborgo con la sola madre a poter minimamente aiutarlo, lo stesso anno furono concessi 8500. Dedotto abbonnam.treno 240.00, affitto 460.00, cassa malati 200.00.... fate voi i calcoli. Considerando che l'altro studente in Italia andava pochi giorni al mese, la camera gli costava 200 euro, e per il resto alloggiava in Ticino da parenti. Infatti quando ha ricevuto la borsa di studio ha prenotato .... delle belle vacanze al mare. L'altro studente di Friborgo non sapeva come pagare le spese alimentari.

Trasp 6 anni fa su tio
Risposta a Fran
Io darei la stessa somma a tutti gli aventi diritto, e per il resto si devono far dare un prestito. Infondo sono delle scelte personali dove e che cosa andare a studiare. E renderei la lista dei sussidiati pubblica, cosi da responsabilizzarli di fronte la società. Quei soldi non vengono giù dal cielo.

alu67 6 anni fa su tio
l'importo non coperto può essere caricato sulle famiglie o sullo studente stesso, che con alcune ore di lavoro può facilmente recuperarli. Non tutto è dovuto...

Fran 6 anni fa su tio
Risposta a alu67
Neanche i milioni di franchi promessi in sgravi a tutte le aziende gia milionari piovono dal cielo. Sono soldi rubati alle famiglie caro "so tutto mi".

MIM 6 anni fa su tio
Qualcuno insegni a questi sindacalisti studenti che la formula "noi vogliamo" non si usa. Si vede che non hanno avuto una buona educazione da piccoli.

Mirketto 6 anni fa su tio
Ma dobbiamo mantenere tutti? hai bisogno soldi per studiare?? di fai dare un prestito e una volta che sei diplomato e lavori lo rimborsi.....lo hanno fatto molti ticinesi che studiavano al di là del gottardo e ha sempre funzionato....pure io avrei voluto studiare ma non ho potuto.

Fran 6 anni fa su tio
Risposta a Mirketto
Brutta bestia l'invidia ????

Mirketto 6 anni fa su tio
Risposta a Fran
Non hai proprio capito nulla!!

Pepperos 6 anni fa su tio
Dopo i vari sgravi.. Si passa alla cassa.

Trasp 6 anni fa su tio
E perchè l'iter burocratico è lungo quando sono già a disposizione praticamente tutti i dati dalla tassazione?!?!? Vogliono fare il lavoro 2 volte?

Trasp 6 anni fa su tio
E se lo studente ha la possibilità di fare i propri studi in Ticino, USI o SUPSI, e decide di andare fuori cantone è giusto che il cantone si deve prendere a carico tutte le spese supplementari?

Trasp 6 anni fa su tio
D'accordo a dare i sussidi, ma verifichiamo anche i criteri per dare i sussidi, che me pare ci siano anche figli di benestanti a prenderli.

lügan81 6 anni fa su tio
Bravissimi ragazzi!!

lügan81 6 anni fa su tio
Bravissimi ragazzi!!!

KilBill65 6 anni fa su tio
Grave errore tagliare sulle borse di studio, e come tagliare sulla scuola e la cultura!!...
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