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I complimenti di Bill Gates alla startup ticinese

BIASCAI complimenti di Bill Gates alla startup ticinese

29.08.18 - 16:46
Da Biasca arriva un progetto di stoccaggio dell'energia tanto semplice quanto potenzialmente rivoluzionario
I complimenti di Bill Gates alla startup ticinese
Da Biasca arriva un progetto di stoccaggio dell'energia tanto semplice quanto potenzialmente rivoluzionario

BIASCA - Non può che essere motivo di orgoglio se a parlare di te è uno dei grandi uomini contemporanei oltre che uno dei più ricchi al mondo: Bill Gates. L'imprenditore, informatico e filantropo, ha affidato questa mattina a Twitter una riflessione riguardante le prospettive future per lo stoccaggio dell'energia complimentandosi, di fatto, con un progetto di una startup ticinese, la Energy Vault.

«Eolico e solare non raggiungeranno il loro potenziale fino a quando non miglioreremo sensibilmente lo stoccaggio di energia. Ci sono alcune aziende interessanti che lavorano in questo campo (come Energy Vault di Bill Gross e Andrea Pedretti)», ha cinguettato il padre di Microsoft.

L'idea ticinese - Se l'idroelettrico è infatti lo "standard" nel mondo, la Energy Vault di Biasca pensa di avere un'alternativa semplice e a basso costo: invece di usare acqua e dighe (non disponibili ovunque), la startup utilizza blocchi di cemento e gru. Il progetto è stato accolto positivamente dopo la sua presentazione ufficiale al "Kent Present", un festival di idee in Connecticut.

Come funziona - Proprio a Biasca sorge un piccolo impianto dimostrativo. La spiegazione scientifica alla base della tecnologia di Energy Vault è semplice. Quando si solleva qualcosa andando contro la gravità, si "immagazzina" energia. Quando più tardi quel qualcosa lo si lascia cadere, si può recuperare quell'energia. Poiché il calcestruzzo è molto più denso dell'acqua, il sollevamento di un blocco di calcestruzzo richiede - e quindi permette di "immagazzinare" - molta più energia di un serbatoio d'acqua di dimensioni uguali.

Bill Gross, un navigato imprenditore statunitense, e Andrea Pedretti, un inventore svizzero, hanno sviluppato il sistema Energy Vault che applica questa teoria. Ecco come funziona: una gru alta 120 metri e a sei braccia viene "caricata" sollevando cilindri di cemento del peso di 35 tonnellate ciascuno. Quando c'è un eccesso di energia solare o eolica, un algoritmo del computer dirige uno o più bracci della gru verso un blocco di cemento, con l'aiuto di una telecamera collegata al carrello del braccio della gru.

Un motore parte, alimentato dall'elettricità in eccesso, sollevando il blocco da terra. Quell'energia sarà restituita facendo ridiscendere il blocco di cemento. 

Un progetto efficiente - L'idea non è tanto l'"hardware". Gru e motori esistono da decenni. L'efficienza del sistema sta nella quantità di energia che si recupera dal sollevare dei blocchi: circa l'85% (le batterie agli ioni di litio ne offrono fino al 90%).

Energy Vault mantiene bassi i costi poiché utilizza una strumentazione standard. Sorprendentemente, i blocchi di cemento potrebbero rivelarsi la parte più costosa della "torre di energia". Il calcestruzzo è molto più economico di una batteria agli ioni di litio, ma Energy Vault avrebbe bisogno di molto cemento per costruire centinaia di blocchi da 35 tonnellate. Quindi Pedretti ha trovato un'altra soluzione. Ha sviluppato una macchina in grado di mescolare sostanze che le città spesso paga per smaltire, come la ghiaia o gli inerti, insieme al cemento, per creare blocchi a basso costo. Il risparmio sui costi? Si utilizza solo un sesto della quantità di cemento che altrimenti sarebbe stata necessaria.

Riuscirà a competere questa soluzione con quelle più tecnologiche sul mercato? E' presto per stabilirlo, ma la competitività pare esserci e fa sorridere il fatto che questa sfida avvenga, nel 21esimo secolo, applicando soluzioni tutt'altro che tecnologiche.

Il problema dell'idroelettrico 

Circa il 96% della capacità di stoccaggio dell'energia nel mondo si presenta sotto forma di un'unica tecnologia: l'immagazzinamento idro pompato. Ogni volta che la produzione supera la domanda, l'eccesso di elettricità viene utilizzato per pompare acqua in una diga. Quando la domanda supera la produzione, l'acqua viene lasciata cadere e, grazie alla gravità, delle turbine producono elettricità.

Ma lo stoccaggio idroelettrico richiede particolari aree geografiche, con accesso all'acqua e ai bacini idrici a diverse altitudini. È il motivo per cui circa tre quarti di tutto lo stoccaggio idroelettrico pompato è stato realizzato in soli 10 paesi.

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