Proprio lo scorso maggio Mediapart aveva reso pubblico un documento secondo il quale il gruppo Kering aveva dato il via a una riorganizzazione interna volta a ridimensionare le attività in Svizzera
CADEMPINO - La decisione del gruppo Kering di cancellare 150 posti di lavoro in Ticino non è una novità. Ne è convinto il Partito socialista, che ricorda le inchieste per evasione fiscale condotte in Francia e in Italia nei confronti del gruppo, attivo nel nostro cantone attraverso Luxury Good International.
Proprio lo scorso maggio il sito d’inchiesta francese Mediapart aveva reso pubblico un documento secondo il quale il gruppo Kering aveva dato il via a una riorganizzazione interna volta a ridimensionare le sue attività in Svizzera. Inchiesta che aveva svelato come «gli importanti redditi delle aziende dell’alta moda stabilite in Ticino poggino su un sistema opaco che permette di fatturare nel nostro cantone per delle attività commerciali che avvengono all’estero, approfittando di un sistema in cui il segreto e le agevolazioni fiscali impediscono la trasparenza e che favoriscono l’adozione di sistemi volti all’evasione fiscale».
Per il PS la situazione deve essere affrontata «una volta per tutte» in un dibattito approfondito. A tal proposito i socialisti «deplorano» che Lega, PPD e PLR «non abbiano accolto né la richiesta né la necessità» di tale dibattito.
Già nel 2014 era stata denunciata la situazione nel settore dell’alta moda: «estrema precarizzazione, salari troppo bassi, turni annunciati la sera prima, retribuzioni tra 2’300 e 2’700 franchi».
Per il PS la situazione è «allarmante» e «esige delle risposte del Dipartimento delle finanze e dell’economia».