La proposta di progetto è stata depositata alla Camera dei deputati a Roma. «Vogliamo mantenere vive le nostre aziende»
SONDRIO - «Un bonus per fermare la fuga in Svizzera dei lavoratori». È questa la richiesta rivolta al governo italiano da Confartigianato. Una proposta che inizialmente avrebbe dovuto riguardare le aree di Varese e Como e che ora - come riferisce la Provincia di Sondrio - ingloba anche i lavoratori valtellinesi e valchiavennaschi.
L’obiettivo è che le tasse sugli stipendi dei dipendenti delle aziende italiane che si trovano entro venti chilometri dal confine vengano abbassate. Questo perché - spiega Gionni Gritti, presidente di Confartigianato imprese Sondrio - «il costo dei dipendenti è identico, ma cambia il sistema di tassazione». Tanto da presentare delle cifre: «Nella parte italiana nell’edilizia si va dai 23 ai 28 euro l’ora, in Svizzera dai 26 ai 34 franchi. Ma a fine mese si passa dai 1400-1800 euro ai 3500-4000 franchi».
La proposta del progetto “Aree di Confine” è stata depositata alla Camera dei deputati a Roma, con la speranza dei promotori di riuscire ad abbassare l’imposta sul reddito dei dipendenti delle aree di confine e «mantenere vive le aziende italiane con professionisti e tecnici qualificati».