Ribellione sui social all’anticipo di mille e rotti franchi per l’esame dopo la revoca della patente di guida. Il presidente dell’Ordine dei medici spiega cosa non funziona
BELLINZONA - “È una vergogna”, “uno scandalo”... È solo un piccolo, purgato, campionario tra le centinaia di commenti negativi innescati da un post di Tuto Rossi. L’avvocato e politico Udc ha pubblicato ieri sulla propria bacheca Facebook una lettera, secca e anonimizzata, ma capace di sollevare l’indignazione popolare contro il Centro medico del traffico che fa capo alla dottoressa Mariangela De Cesare.
Un anticipo esagerato - La collera, manco a dirlo, è scaturita dalle tariffe: la lettera inviata a un conducente sorpreso al volante brillo o, non si sa, se sotto effetto di altre sostanze, gli ha imposto il pagamento anticipato di 1’150 franchi per l'esame peritale, obbligatoria tappa per riavere la patente. Cifre già note, ma se vengono accompagnate - come in questo caso - dagli altri obblighi che comporta la visita… scanditi con piglio marziale… beh, l’effetto esplosivo è garantito.
Più cari che a Zurigo - La vera novità sta però nel fatto che stavolta alcuni politici si sono aggregati alla protesta. Di più, sollecitano il deputato Franco Denti, che è anche presidente dell’Ordine ticinese dei medici, ad intervenire con un atto parlamentare per fermare il salasso. E Denti non si sottrae e punta il dito sul calcolo delle tariffe: «Ci sono due problemi che sto cercando di approfondire, ma l’omertà nel settore è tanta… Un primo assurdo è che la stessa perizia a Zurigo costa decisamente meno che in Ticino dove i salari sono più bassi. Questo perché da noi viene applicato, sbagliando, il valore del punto tariffale LaMal che nulla avrebbe a che vedere. Chi ha autorizzato queste tariffe in Ticino? Il Governo potrebbe intervenire stabilendo il costo del punto TarMed».
Fatture più trasparenti - Secondo tasto dolente, continua Denti, «è che chiedere l’anticipo dei soldi si può fare. Ma poi non ho mai visto una fattura, con il dettaglio di quanto fatto e l’eventuale restituzione di soldi per quanto non si è eseguito. Anche qui il Consiglio di Stato dovrebbe imporre trasparenza».
Per un pelo - Tutti i fulmini puntano verso Chiasso, dove è attiva la dottoressa De Cesare che è medico del traffico di livello 4 (unica autorizzata dal Cantone ad eseguire tutti i tipi di esame). Non che quelli di livello 3 si facciano pagare meno… Ma secondo la rete sborsare millecento e più franchi per una visita medica di una ventina di minuti, con annessi colloquio e prelievo del crine e/o di sangue e urina… pare decisamente esagerato. «Ok, sarebbe compreso l’esame del capello ma si tratta di un esame molto semplice e poco costoso che fa il laboratorietto di Olivone» commenta caustico Tuto Rossi.
Il Dipartimento precisa - Virano invece allo sconforto, con scatti di impotenza e rabbia le testimonianze di chi da quella trafila è passato. «Già pagata e fatta la visita - scrive un uomo -. Ho chiesto perché costava così cara nonostante un laboratorio ti chieda soli 200 franchi per un esame del genere. Zero risposte ricevute». Contattato per un commento sulle tariffe il Dipartimento delle istituzioni dichiara quanto segue: «Anzitutto occorre precisare che la figura del medico del traffico non dipende dalla Sezione della circolazione che si occupa di applicare le norme vigenti a livello federale. Il tariffario del medico del traffico - basato sulle tariffe del noto “TarMed” – viene pertanto definito dalla Confederazione».