Il gruppo, titolare del marchio Gucci, ha definito oggi il suo contenzioso con l'Agenzia delle Entrate in Italia
MILANO - Il gruppo Kering, titolare tra gli altri del marchio Gucci, ha definito oggi il suo contenzioso con l'Agenzia delle Entrate in Italia. «La definizione comporterà il pagamento di una maggiore imposta pari a 897 milioni di euro - spiega la società - oltre a sanzioni e interessi per un totale pari a 1,25 miliardi di euro. Sulla base di una stima iniziale, l'effetto di tale transazione sul bilancio consolidato di Kering del 2019 sarà pari a circa 600 milioni di Euro di imposte addizionali sul conto economico e di circa 1.250 milioni di Euro di flusso di cassa negativo sul rendiconto finanziario».
Ricavi non dichiarati - Il Fisco italiano aveva contestato un'evasione da 1,4 miliardi per aver omesso di dichiarare ricavi per 14,5 miliardi di Gucci (la principale delle Maison italiane possedute da Kering). Quello che è stato definito oggi da Kering con la Agenzia delle Entrate è tecnicamente un accertamento con adesione. Si tratta della più alta conciliazione fiscale mai raggiunta tra una società e il fisco italiano.
Il gruppo del lusso - Il gruppo Kering controlla alcuni tra i più famosi marchi di moda, pelletteria, gioielli e orologi: Gucci, Saint Laurent, Bottega Veneta, Balenciaga, Alexander McQueen, Brioni, Boucheron, Pomellato, Dodo, Qeelin, Ulysse Nardin, Girard-Perregaux e Kering Eyewear. Il gigante del lusso ha fatturato 13,6 miliardi di euro nel 2018.
L'inchiesta penale sulla presunta evasione fiscale era stata chiusa il novembre scorso. I finanzieri italiani avevano contestato il mancato pagamento delle tasse in Italia tra il 2011 e il 2017 grazie a «una stabile organizzazione occulta» costituita dalla società ticinese Luxury Goods International, con sede a Cadempino.