Da inizio gennaio la pianta è stata tolta dall'assortimento. Il biologo spiega come evitare la proliferazione al di fuori dei giardini della specie finita anche sulla lista nera delle invasive
LUGANO - Migros dichiara guerra alla palma ticinese. Ed è cosa buona e giusta. Da inizio gennaio la pianta che decora, si fa per dire, infiniti giardini è stata tolta dall’assortimento Do it+Garden. Una misura che vale anche per il nostro cantone dove la specie ha oramai infestato radure e boschi.
Vecchio status symbol - La palma del Giappone, questo il nome dell’albero chiamato anche “Tessiner Palme” dai confederati, è conosciuta come Palma del Giappone, Palma di Fortune o Trachycarpus fortunei. La sua fortuna al sud delle Alpi risale al tempo del boom edilizio, quando negli anni 60-70 non c’era villetta che rinunciasse a questo piccolo status symbol. Un po' come il ficus di fantozziana memoria. Oggi vanno di moda gli ulivi, allora si scimmiottavano i palmizi delle dimore signorili d’inizio ‘900.
Un pericolo per la biodiversità - Negli ultimi decenni però l'orpello vegetale è sfuggito di controllo e oggi la palma ticinese si trova diffusa ovunque e figura a pieno titolo nella lista nera delle piante esotiche invasive stilata dal centro nazionale sulla flora svizzera (Infoflora). «Queste neofite - spiega la stessa Migros nel motivare il bando - rappresentano un pericolo per la biodiversità».
Un bando valido - Più concretamente dove la palma mette radici impedisce il ringiovanimento naturale delle specie indigene. La mappa della sua diffusione indica il Ticino come focolaio principale, anche se preoccupa la sua comparsa in altri cantoni (specialmente quelli romandi). Il bando di Migros non cambia la situazione da noi, ma rappresenta un segnale e concorre alla sensibilizzazione. Non è una battaglia persa secondo il biologo e genetista delle piante Nicola Schoenenberger, che alla stesura della blacklist ha collaborato: «La mossa di Migros trovo sia valida perché i cambiamenti climatici rischiano di diffondere ulteriormente la specie nell’Arco lemanico. In una fase precoce rinunciare all’immissione delle piante madri nell’ambiente più essere una misura preventiva assolutamente efficace».
Il consiglio: tagliare le infiorescenze - Nonostante i boschi invasi sembrino suggerire il contrario, il contenimento della palma non è vano nemmeno in Ticino: «È una specie facilmente contrastabile, rispetto ad altre più toste come il poligono del Giappone o l’ailanto. Basta tagliare le infiorescenze prima che si formino i frutti». Frutti che gli uccelli contribuiscono altrimenti a spargere nel territorio. A diffondere ulteriormente i semi contribuiscono gli scarti di giardino che vengono illegalmente depositati fuori dai luoghi di raccolta. Peraltro, se recisa al piede la palma non rispunta più. È quindi vulnerabile. «La difficoltà sta nella grande estensione che ormai ha raggiunto» conclude il biologo.