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CANTONEIl Ticino "esige" che i suoi giovani siano formati

13.01.20 - 11:01
L’obbligo scolastico si ferma alla scuola media. Ma il Cantone vuole introdurre un “obbligo formativo” fino a 18 anni. E portare al 95% i 25enni con un diploma postobbligatorio
Depositphotos - foto d'archivio
Il Ticino "esige" che i suoi giovani siano formati
L’obbligo scolastico si ferma alla scuola media. Ma il Cantone vuole introdurre un “obbligo formativo” fino a 18 anni. E portare al 95% i 25enni con un diploma postobbligatorio

BELLINZONA - Entro il 2023 il 95% dei ragazzi residenti sotto i 25 anni d’età avranno un titolo di studio di grado secondario II (diploma postobbligatorio, che va dal certificato federale professionale, all’attestato federale di capacità fino alla maturità). È questo il risultato che intende raggiungere il progetto “Obiettivo 95%” presentato questa mattina in conferenza stampa dal Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS).

«L’attenzione viene rivolta agli studenti che hanno più difficoltà - ha spiegato Manuele Bertoli -, perché il sistema deve pensare a dare più opportunità ai giovani. Per consentire loro di non portare avanti dei problemi che poi condizioneranno la loro vita e potranno portarli a dipendere dagli aiuti sociali».

Obbligo formativo, non scolastico - Il Messaggio approvato dal Consiglio di Stato richiede la modifica della Legge della scuola e quindi necessita dell’approvazione da parte del Parlamento. L’obiettivo è portare l’obbligo formativo a 18 anni. «E bisogna distinguere l’obbligo scolastico dall’obbligo formativo», ha precisato il direttore del DECS. L’obbligo scolastico rimane uguale (11 anni di formazione, è la scuola dell’obbligo che tutti conosciamo, fino al termine della scuola media). A questo si aggiungerebbe un obbligo formativo fino ai 18 anni. «È il sostanziale divieto a non formarsi per tre anni dopo la fine dell’obbligo scolastico». È importante precisare che «non è per forza scuola». Si tratta di misure più ampie, che vanno fino all’inserimento nel mondo del lavoro. Bertoli ha ammesso che però lo Stato «non può solo decretare» l’obbligo formativo. «Dobbiamo fornire un aiuto a chi non ha trovato una strada post scuola media».

350 all’anno “persi” - Dopo la scuola media 350 giovani ogni anno in Ticino interrompono la formazione. Escono dai “radar” del sistema formativo senza avere conseguito un diploma di grado secondario II. Una parte magari prende scelte diverse (ad esempio un soggiorno linguistico all’estero), ma altri rappresentano “un problema”. «Potrebbe sembrare un numero esiguo, ma sono comunque troppi. Il rischio che finiscano ai margini della società va ridotto», ha spiegato Paolo Colombo, direttore della Divisione della formazione professionale.

Non per forza è scuola - In Ticino già oggi sono presenti delle misure di sostegno alla formazione e di prevenzione dell’abbandono scolastico. Viene fornito anche aiuto nel periodo di transizione da una scuola all’altra. Ma ora «è importante avere un progetto formativo, che non per forza significa sedersi dietro a un banco di scuola. Serve fare conoscere ai giovani il mondo del lavoro per aiutarli a capire qual è il loro posto nella società». Oggi è l’88% dei 25enni a possedere un diploma del grado secondario II. Entro tre anni si punta a fare in modo che diventi il 95%.

Le sei misure - Paolo Colombo ha presentato le sei misure di “Obiettivo 95%”. Primo, come detto, l’introduzione dell’obbligo formativo (non scolastico) fino ai 18 anni, che è uno strumento legale (modifica della Legge della scuola). «Almeno fino alla maggiore età si potranno “non perdere” i giovani che non iniziano o interrompono una formazione postobbligatoria». Due: con il DSS si intende pensare ai giovani tra i 18 e i 25 anni che sono al beneficio dell’assistenza sociale per, proattivamente, avvicinarli e aiutarli a raggiungere una formazione. Tre: percorsi individualizzati e forme di preparazione all’apprendistato, con percorsi differenziati e flessibili. Quattro: aumentare i posti di apprendistato biennali (non di tre anni, quindi, ma due con l’ottenimento del Certificato federale di formazione pratica). Cinque: creare programmi mirati per “gruppi a rischio”, per sensibilizzarli e aiutarli nel percorso verso l’inclusione. Sei, l’ultima misura: la Città dei mestieri, che (dal 25 gennaio) potrà fornire consulenze mirate e un sostegno concreto.

Perché è importante - «I rischi legati all’abbandono sono concreti - ha concluso Colombo -. L’Obiettivo 95% investe sui nostri giovani (e le famiglie) e il loro futuro».

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COMMENTI
 

MIM 4 anni fa su tio
E niente.. assumiamo nuovi docenti. Bisogna pur impiegarli in qualche modo: obblighiamo tutti a scuola fino a 18 anni, così, tanto per passare il tempo.

sedelin 4 anni fa su tio
finalmente! dal decs giungono misure sensate e intelligenti. solo verso i 18 anni si comincia a essere in grado di decidere che strada intraprendere se si hanno gli strumenti forniti in questi 4 anni di formazione. prima i ragazzi sognano. in più meno ragazzi a zonzo senza un obiettivo, con la prospettiva di emarginazione e sue conseguenze.

marco17 4 anni fa su tio
Visti i numerosi elogi all'ignoranza di tanti blogger, non ci si deve meravigliare se il Canton Ticino va a ramengo e i migliori elementi cercano lavoro altrove. Bravi, avanti così!

Mattiatr 4 anni fa su tio
Il consiglio di stato ci fa credere che il Ticino necessita di persone formate. La verità è banale, al mercato del lavoro servono persone con informazioni e che le sappiano gestire. Questa capacità è difficile da misurare, sopra tutto sulla carta. Per questo invece che obbligare i ragazzi alla formazione, proporrei dei corsi che possano esser veramente utili. Io aggiungerei l'imprenditoria, la gestione finanziaria ed un corso legale generico per le aziende nel loro settore di studio. Così facendo si mettono le persone coinvolte nelle condizioni di potersi reinventare in caso di licenziamento o disoccupazione. Ci sono miliardi di possibilità di fare impresa nel 2020, sopra tutto su internet, con delle lezioni di imprenditoria e gestione finanziaria si da la possibilità di reinventarsi. Un esempio di persone che sono diventate ricche reinventandosi in campi fuori dai loro studi è Bill Gates, che ha addirittura mollato la scuola per la sua azienda.

marco17 4 anni fa su tio
L'ignoranza e la stupidità sono molto diffusi, come dimostrano diversi post qui sotto. E non c'è obbligo di formazione che tenga.

4cerchi 4 anni fa su tio
Il circo. Trovate geniali. Ma uno non può prendersi una pausa tipo tunberg per decidere con calma cosa fare. Ti infarinato alla comunismo già alla giovane età e poi? Arriva il militare e per un po' non lavori e bla bla bla e alla fine buchetto nel acqua. Vergogna. Il circo

Tarok 4 anni fa su tio
quando uno è “gnücc” rimane “gnücc” anche con il diploma

tartux 4 anni fa su tio
Idea buona, ma siamo onesti, visto che si é scleto un salario minimo a 3200 frnachi al mese lordi in aiuti sociali ci si va comunque che sia certificato di capacità federale e mi sa anche laurea universitaria...

Diablo 4 anni fa su tio
Il Ticino ESIGE che i suoi giovani abbiano un lavoro...politicanti affaristi

Tato50 4 anni fa su tio
Dopo le scuole obbligatorie, un apprendistato di 4 anni mi ha permesso di entrare nel mondo del lavoro con molta più facilità. Quindi condivido questa idea che ai miei tempi aveva un valore, attualmente non saprei !

demon631 4 anni fa su tio
Belle parole ma poi bisogna anche dare loro il lavoro e non speculare poi sul frontalierato per il dio denaro, e stipendi adeguati per poi poter vivere e crearsi una famiglia qui in Ticino

Tato50 4 anni fa su tio
Risposta a demon631
Io ho fatto 4 anni di apprendistato presso le Officine FFS di Bellinzona come elettromeccanico perché il mio sogno era fare il macchinista. Circostanze varie mi hanno indirizzato su un'altra professione (mi pento ancora adesso), ma senza un diploma di formazione professionale non avrei nemmeno potuto concorrere. Ora ne cercano 1000, quindi sotto a chi tocca ma molti non voglio fare sacrifici; solo 08 / 12 - 14 / 17.30 ;-(((
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