Chi è il giovane avventuriero che sta attraversando la Svizzera italiana? Si chiama Patryk, è polacco, ha 22 anni e una storia drammatica alle spalle
BELLINZONA – In molti lo avranno notato negli scorsi giorni mentre camminava o faceva autostop per le strade della Svizzera italiana. Un ragazzo giovane, dalla faccia pulita, con lo zaino in spalla e con la bandana blu. Una specie di avventuriero, all’apparenza. Questo ragazzo è Patryk Rozyoki, è polacco, ha 22 anni e sta conducendo una vita pazzesca. Fatta di notti all’aria aperta e di pochi soldi in tasca. «La mia infanzia è stata difficile – racconta –. A 18 anni mi sono detto: non posso continuare così. Voglio vivere e scoprire il mondo».
Adulto troppo presto – È una storia per certi versi drammatica quella del 22enne cresciuto in una cittadina polacca a una ventina di chilometri dal confine tedesco. Tio/ 20 Minuti lo ha incontrato a Bellinzona. E lui ha aperto il suo album dei ricordi. Un giovane diventato adulto troppo presto, con un papà assente e una mamma “problematica”. Patryk ha vissuto i suoi primi 18 anni nei collegi polacchi. Poi, dopo una relazione amorosa finita male, la svolta.
La partenza con un amico – «Fino a quel momento avevo sempre pensato che non avendo soldi, non avrei potuto avere prospettive altrove. Invece, mi sono messo a camminare e ho chiesto umilmente dei passaggi in auto. All’inizio sono partito con un amico. Poi lui, a un certo punto, si è fermato, perché ha trovato la ragazza. Io ho scelto di proseguire, da solo».
Dal cameriere al contadino – Parla un italiano molto fluido, il 22enne polacco. Perché, ed è lui stesso ad ammetterlo, ha avuto diverse esperienze lavorative in Italia. «Ho fatto il cameriere, il contadino, di tutto e di più. Sono uno che non si tira indietro quando c’è da lavorare. I posti dove è più facile lavorare sono la Francia e l’Olanda. L’ultimo mio impiego l’ho avuto alle Canarie, a Fuerteventura, come collaboratore di una struttura turistica».
Trova sempre un passaggio – Da lì, qualche mese fa, Patryk è ripartito. Col suo zaino e con le sue speranze. Fino ad arrivare in Svizzera. «Ho visto Ginevra, Lucerna, città fantastiche. E poi il Ticino. Pazzesco. Qui è bellissimo». La cosa assurda è che il 22enne riesce sempre a trovare qualcuno che gli dà un passaggio. «Mi basta alzare il pollice, e qualcuno mi apre la portiera della propria auto», ironizza.
Gira con pochissimi risparmi – Il suo equipaggiamento è dotato di due sacchi a pelo. Spesso Patryk dorme all’aria aperta. «Non ho freddo. Trovo sempre dei posti riparati. A volte mi è capitato di dormire in vecchie auto abbandonate. Non posso definirmi un barbone. Semplicemente ho fatto la mia scelta». Vivere la vita al massimo anche se si hanno pochi soldi. «Sì, i miei soldi sono contati. Pochi risparmi che mi faccio bastare per mangiare il minimo che mi serve. Chiaramente se trovassi un nuovo lavoro, dormirei volentieri anche in un letto comodo, ci mancherebbe».
Un sogno chiamato Svizzera – Oltre all’italiano, Patryk parla correttamente anche diverse altre lingue, tra cui un inglese perfetto. Di recente è stato intercettato, per caso, da un volontario dei City Angels residente a Bellinzona, che gli ha offerto ospitalità. «Qui in Svizzera la gente è davvero gentilissima e col cuore grande. Non so se mi fermerò. Mi piacerebbe lavorare qui e anche viverci. Saranno il destino e la fortuna a decidere».