L’evento organizzato al Lungolago di Locarno fa discutere.
Tamara Merlo non ci sta: «Bullismo nei confronti di un intero genere». Il titolare si difende: «Chi viene da noi non si è mai sentito offeso»
LOCARNO - Una semplice e goliardica strategia di marketing o una totale mancanza di rispetto nei confronti delle donne? Sta facendo discutere a Locarno un evento organizzato dal Bar Lungolago per la vigilia della Giornata internazionale della donna.
C'è chi si porta a casa il menù - Si chiama “Festa della Gnocca” e propone una cena a base di tre portate i cui nomi alludono (nemmeno troppo velatamente) ad alcune pratiche sessuali. Il vino invece promette un... orgasmo femminile. «Si tratta di una vera Festa della Donna, che per noi è la Regina della serata», puntualizza però il titolare del locale, precisando che il modo in cui è stato impostato il menù «è semplicemente per istigare la curiosità della gente in modo scherzoso».
L’iniziativa non è comunque nuova e stando al nostro interlocutore riscuote sempre un ottimo successo: «Facciamo la stessa cosa da qualche anno e puntualmente qualcuno ci attacca - ammette -, ma le molte donne che vengono da noi non si sono mai sentite offese. Anzi alcune vogliono portarsi a casa il menù!».
Il sesso è un'esperienza condivisa - La trovata ha tuttavia lasciato sbigottite numerose persone. Fra queste c’è anche Tamara Merlo, fondatrice e deputata del Movimento "Più Donne" e da sempre in prima linea nel combattere le disparità di genere. Che non esita a parlare di «bullismo nei confronti di un intero genere» per un linguaggio che è decisamente «insultante, offensivo e denigrante». «Sono tutt’altro che bacchettona e il sesso non dev’essere tabù - aggiunge -, ma paragonarlo al porno è proprio triste».
Al di là dei termini usati, per Tamara Merlo la cosa peggiore è comunque un’altra: «Il menù veicola l'immagine di un sesso che viene "fatto" alla donna dall'uomo (o dagli uomini...), anziché di una piacevole esperienza condivisa».