Il PLR invita a una commemorazione presso il Palazzo delle Orsoline a Bellinzona
BELLINZONA - A 20 anni dalla sua morte, il PLR dedica una commemorazione a una delle figure più importanti della storia più recente della politica ticinese: Giuseppe Buffi. «Sgomento, incredulità e profonda tristezza accompagnarono quella scomparsa che privò il Cantone di una personalità carismatica e visionaria. Un politico di spicco», così ricorda in un editoriale Diego Erba.
Stimato giornalista, in Governo dal 1986, è suo il merito, con altri, dell’istituzione nel 1996 dell’USI. «Quello universitario però non fu il solo traguardo raggiunto - continua Erba - poiché anche in ambito scolastico e culturale Buffi ha lasciato un segno tangibile del suo intelligente operare. Buffi aveva una dote innata di cogliere le dinamiche del Paese, di recepire le attese delle persone e di mediare fronti contrapposti. Spirito indipendente, a volte anche dal PLR, Giuseppe Buffi è stato un punto di riferimento per molti e un protagonista di una stagione politica in cui la stampa d’opinione e di partito erano ancora ben presenti. (...) Un servitore dello Stato che aveva solidi valori, idee e fiuto politico. Merce rara di questi tempi».
Sabato 14 marzo, dalle 10, nella Sala del Gran Consiglio del Palazzo delle Orsoline a Bellinzona si avvicenderanno interventi tematici e intervalli musicali curati dal Conservatorio della Svizzera Italiana. Saranno presenti fra gli oratori Bixio Caprara, Nina Buffi, Giovanni Merlini, Diego Erba e Mauro Dell’Ambrogio.
L’incontro sarà un’occasione «per richiamare ed evidenziare l’attualità della sua azione, pur in un’epoca e in un contesto diversi, sia per chi oggi si occupa di attività politica, sia per le giovani generazioni che vorranno occuparsi della cosa pubblica», spiega Giampiero Gianella.
«Ho avuto la fortuna e l’opportunità di conoscere e apprezzare in diversi scorci della mia attività politica e professionale le qualità e gli insegnamenti di Buffi - continua Gianella - negli anni settanta, fino alla metà degli anni ottanta, nella sua veste di giornalista arguto ed attento nel commentare fatti ed aspetti della vita politica, talvolta sprezzante, ma lucido nei suoi affondi per difendere, promuovere e sostenere le tesi liberali, democratiche e laiche, che non disdegnò neppure in seguito, una volta eletto in Consiglio di Stato».
«Ho potuto condividere il suo modo semplice, pragmatico, ma chiaro e determinato di illustrare e motivare tesi, proposte e soluzioni; consapevole di precorrere i tempi a favore del suo Cantone, dei suoi concittadini». Per Gianella il suo ricordo potrà servire a ridare forza, speranza e volontà a occuparsi di politica con tenacia, passione, senso di responsabilità, rispetto ed entusiasmo.