L'impiego dell'esercito è una delle principali novità presentate da Alain Berset.
Chiesta flessibilità ai datori, maggior tolleranza nella richiesta del certificato medico e maggior protezione per le persone più a rischio. Le scuole restano aperte
BERNA - A causa del diffondersi del coronavirus in Svizzera, il Consiglio federale ha deciso oggi di mettere il servizio d'appoggio dell'esercito (800 militi in tutto) a disposizione dei Cantoni per un periodo di tre settimane. Al Ticino - l'unico che ne ha fatto richiesta - sono state attribuite due ambulanze. Per quanto riguarda il mondo del lavoro, ai datori viene raccomandata maggiore flessibilità per proteggere soprattutto i soggetti fragili, come anziani e persone già malate.
I casi accertati in Svizzera - è stato spiegato nella conferenza stampa odierna - al momento sono 210.
Epidemia in espansione - Per la precisione sono finora 181 quelli accertati - e altri 29 sospetti - i casi di infezione attualmente registrati. Come ha dichiarato oggi Daniel Koch, capo della Divisione malattie trasmissibili dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), ci saranno in ogni caso altre infezioni. Insomma «questa ondata arriverà», ha spiegato l'alto funzionario, rimarcando che se i primi casi riguardavano persone infettatesi all'estero - specie Italia e Francia - ora i contagi avvengono all'interno del Paese. In ogni caso, la situazione in Svizzera non è paragonabile a quella che sta vivendo l'Italia, ben più grave.
Il momento della solidarietà - Koch, come anche Berset, ha aggiunto che «è giunta l'ora della solidarietà», specie per tutelare le persone più a rischio, ossia gli anziani sopra i 65 anni e i soggetti affetti da malattie gravi, come il cancro. Quindi ha invitato soprattutto a non intasare i pronti soccorso per un nonnulla, soprattutto per i bambini, che hanno dimostrato una forte resistenza al virus.
Le scuole non devono essere chiuse - Per quanto riguarda le scuole, Koch sottolinea di tenere a casa i piccoli che hanno la febbre. Tuttavia ha ricordato che le scuole rimarranno aperte, anche per proteggere al meglio i nonni che altrimenti dovrebbero occuparsi dei nipoti.
Secondo Koch, qualora fosse necessario andare al pronto soccorso perché la situazione si aggrava, allora ci si deve annunciare. Koch ha pure segnalato nuove misure dirette ai medici riguardanti le case per anziani che entreranno in vigore da lunedì.
Datori di lavoro, più flessibilità - Tenuto conto che le autorità si attendono un incremento dei nuovi casi di coronavirus, il Consiglio federale ha deciso di emanare nuove misure di prevenzione dirette in particolare ai datori di lavoro, al fine di proteggere in particolare la salute dei soggetti più vulnerabili, ossia persone sopra i 65 anni o affette da patologie particolari (malattia cronica delle vie respiratorie, di ipertensione arteriosa, di diabete, d'immunodepressione, di un’affezione cardiovascolare o cancro). «Se una persona anziana compie gli anni settimana prossima, è meglio evitare i festeggiamenti», è stato sottolineato.
Norme d'igiene - I datori di lavoro sono invitati a far rispettare le norme igieniche di base, come il lavaggio delle mani e, se ciò non è possibile in azienda, a fare in modo che i dipendenti non lavorino a stretto contatto. In questo senso, anche per evitare un sovraffollamento dei mezzi pubblici, se possibile va favorito il telelavoro. Non si raccomanda invece di indossare una mascherina protettiva.
Se alcune di queste disposizioni non potessero essere applicate, il governo consiglia per le persone più rischio un eventuale trasferimento ad altre mansioni oppure la possibilità che venga concesso di restare a casa.
Certificato dopo 5 giorni - Per evitare di sovraccaricare le strutture sanitarie si chiede tolleranza nella richiesta del certificato medico, consentendo al personale di presentarlo non prima del quinto giorno di malattia.
Inoltre, per quanto possibile, deve essere consigliato ai collaboratori di evitare di viaggiare durante le ore di punta. I datori di lavoro sono invitati a concedere ai loro dipendenti orari di lavoro il più possibile flessibili per evitare di viaggiare quando i mezzi di trasporto sono affollati.
Filera non più sotto controllo - Allo stato attuale, appare ormai impossibile avere ancora sotto controllo la catena di trasmissione del virus. Non è più possibile avere questo tipo di informazioni specie sulle zone di confine. L'Italia, ad esempio non ha potuto farlo.
Il sistema di sentinella verrà attivato per supervisionare la diffusione del coronavirus. Non si perderà la panoramica dei casi leggeri, ma più casi si verificheranno e più ci si concentrerà sui quelli più gravi.
Manifestazioni, si decide il 13 marzo - Finora gli obiettivi principali nella lotta contro la propagazione del coronavirus erano individuare e curare tempestivamente le persone infettate, ricostruire le catene di trasmissione e prevenire ulteriori contagi.
Dato che durante le grandi manifestazioni il rischio di contagi, la cui tracciabilità non può essere garantita, è particolarmente elevato, il 28 febbraio il governo ha vietato le manifestazioni con oltre 1000 partecipanti fino al 15 marzo. Nella sua seduta del 13 marzo deciderà se prolungarlo.
In caso di prolungamento, il Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) valuterà entro il 20 marzo, in accordo con il Dipartimento federale dell’interno (DFI), l’adozione di provvedimenti per attenuare le ripercussioni economiche.
Assemblee generali - In merito allo svolgimento di assemblee generali, il Consiglio federale ricorda che l’azionista ha la possibilità di farsi rappresentare. Le imprese interessate sono invitate a raccomandare ai propri azionisti di farsi rappresentare per ridurre il numero di partecipanti.
È anche possibile posticipare un’assemblea generale: il previsto termine di sei mesi per lo svolgimento è unicamente un termine ordinatorio. Anche le decisioni prese in occasione di un’assemblea generale posticipata sono valide.
Conseguenze economiche - L'esecutivo si dice consapevole delle ripercussioni che il coronavirus hanno per il mondo del lavoro e per la vita pubblica nel Paese. Il Consiglio federale valuta la possibilità di una compensazione degli eventuali casi di rigore. A tale riguardo, il DEFR sta conducendo discussioni a diversi livelli con rappresentanti dei Cantoni, dell’economia e delle parti sociali.
Il 5 marzo il DEFR ha convocato una tavola rotonda con rappresentanti dei Cantoni, delle parti sociali e delle associazioni dell’economia, durante la quale è stato deciso di analizzare costantemente i diversi provvedimenti con tutti gli attori coinvolti. Andranno per esempio valutate rapidamente possibili modalità per rendere meno burocratiche e più semplici le formalità relative alle indennità per lavoro ridotto.
Il DEFR ha inoltre istituito un gruppo di lavoro tecnico interdipartimentale incaricato di monitorare le ripercussioni economiche del coronavirus, valutare la necessità d’intervento da parte della Confederazione e coordinare eventuali ulteriori lavori.
Il 17 marzo verranno pubblicati gli ultimi aggiornamenti sulle previsioni congiunturali, in base ai quali la SECO elaborerà scenari sull’andamento dell’economia che contribuiranno a stimare le possibili conseguenze economiche del coronavirus in Svizzera.
Sostegno internazionale - La Svizzera sostiene la lotta al coronavirus sul piano internazionale con un importo complessivo di 9 milioni di franchi, 5 dei quali per la ricerca sul coronavirus e 4 per le organizzazioni sanitarie internazionali.