Le fasi del contagio illustrate in un documento interno della clinica Moncucco
LUGANO - Il coronavirus avrebbe iniziato a diffondersi sul suolo cantonale «dopo la settimana delle vacanze di carnevale», obbligando di conseguenza la Confederazione a cambiare strategia, «passata dall'evitare la diffusione al suo contenimento». Parole - riferisce questa sera il Caffè - del direttore della clinica Moncucco, Christian Camponovo, contenute in un documento interno di sette pagine condiviso ieri con i collaboratori della struttura luganese.
Nei giorni precedenti il Rabadan, in Italia iniziava a crescere l'allarme per il contagio. In particolare in Lombardia. In quel momento l'obiettivo - viene indicato nel capitolo del rapporto intitolato "Risposta del settore sanitario ticinese" - era quello di «diagnosticare tutti i casi che si sarebbero sviluppati sul territorio, contenendo così la diffusione del coronavirus grazie a misure di quarantena».
«Rapidamente - si legge nel documento - Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) e Clinica Luganese Moncucco si sono mosse in modo indipendente per dare una prima risposta alla problematica che si è mostrata in tutta la sua drammaticità tra il 20 e il 22 febbraio in Italia».