Controlli anche in diverse altre regioni. Si vogliono limitare gli spostamenti inutili
Le autorità ora fanno davvero sul serio. «Mi hanno fatto l'interrogatorio. E non mi hanno lasciato passare», dice il proprietario di una casa secondaria.
BRIONE VERZASCA - In Valle Verzasca in questo momento ci vai solo se sei residente, o se hai un motivo valido. E non si tratta dell'unica zona "off limits". Vista l'impennata di contagi e di decessi dovuti al nuovo coronavirus, le autorità intendono limitare al minimo gli spostamenti non necessari. «La polizia, all'altezza di Gordemo, mi ha fermato di primo mattino e mi ha fatto l'interrogatorio», spiega il proprietario di una casa secondaria. Risultato? Stop immediato. «Non sono residente. Ho solo una casa secondaria. Sono stato invitato a tornare indietro».
Troppa gente fa "ciò che vuole" – «Non c'è nulla di ufficiale da parte nostra – evidenzia il sindaco di Brione Verzasca, Fabrizio Bacciarini –. Evidentemente le autorità hanno deciso di stringere le viti, visto che troppa gente faceva "quello che voleva" in un periodo tanto delicato».
Controlli a tappeto – E infatti il provvedimento arriva dall'alto. E, come detto, non riguarda assolutamente solo la Valle Verzasca. Sono, infatti, previsti controlli a tappeto anche in altre regioni, di montagna e non solo. Occhio anche alle multe per chi si inventa motivazioni fasulle, o cerca di raggirare le disposizioni vigenti al momento.
Ufficialità – La conferma arriva direttamente dalla Cellula di Comunicazione attivata per l'emergenza contro il Covid-19 e interpellata da Tio/ 20Minuti. «Confermiamo che effettivamente la Polizia cantonale ha attivato un servizio dedicato e volto a fare rispettare le direttive emanate nei giorni scorsi da parte delle autorità federali e cantonali. Queste, come noto, vanno dalla distanza sociale ai vari divieti d’assembramento».
L'appello di Fiorenzo Dadò – Negli scorsi giorni il granconsigliere Fiorenzo Dadò aveva ammonito la popolazione ticinese proprio sull'importanza di non invadere le regioni periferiche. «Questi non sono giorni di vacanza. Dobbiamo stare a casa. Ce lo dicono le autorità. Si sta andando verso il picco dei contagi e ci saranno altri morti. Persone che moriranno da sole senza la possibilità di essere accudite dai propri cari. Dobbiamo avere rispetto anche di chi sta lavorando negli ospedali», aveva dichiarato a Tio/ 20 Minuti. Ebbene, la polizia è scesa decisamente in campo e l'appello del parlamentare PPD non sembra essere affatto caduto nel vuoto.