Coira è vicina alla regione del sud delle Alpi, ma non introdurrà provvedimenti in conflitto con quelli federali.
COIRA - Una delegazione del Governo e dello Stato maggiore di condotta cantonale grigionesi ha fatto visita oggi alla Regione Moesa si è incontrata con i suoi rappresentanti.
Pur comprendendo le preoccupazioni della Regione riguardo alla diffusione del coronavirus nelle sue valli, la delegazione ha sottolineato la propria posizione secondo cui i provvedimenti della Confederazione devono essere attuati stando alle direttive di quest'ultima e non è opportuno intraprendere azioni individuali, si legge in una nota diramata in serata dalla Cancelleria dello Stato.
Proprio oggi il Servizio di comunicazione ad hoc approntato dal Cantone ha indicato che nel fine settimana due persone a Poschiavo e una residente in Mesolcina hanno perso la vita a causa del coronavirus.
Quattordici tra granconsigliere, granconsiglieri e sindaci della Regione Moesa si sono incontrati a San Bernardino con i consiglieri di Stato Peter Peyer e Marcus Caduff nonché con il capo dello Stato maggiore di condotta cantonale, Martin Bühler, per dei colloqui. I rappresentanti del Cantone hanno sottolineato l'importanza di una condotta centralizzata dei provvedimenti contro il coronavirus da parte della Confederazione. Quest'ultima ha sancito in modo inequivocabile l'impossibilità di adottare provvedimenti cantonali contrari alle decisioni prese dalla Confederazione, sottolinea il comunicato.
I rappresentanti regionali hanno lodato la collaborazione con le autorità cantonali e hanno confermato che, fatta eccezione per la richiesta di chiudere i cantieri, le regolamentazioni locali valide per la Moesa hanno finora potuto essere attuate. Come ha sottolineato il consigliere di Stato Marcus Caduff, il Cantone sarà aperto a simili eccezioni regionali anche in futuro, purché non costituiscano una violazione delle prescrizioni federali. Proprio oggi i Grigioni hanno preso atto del fatto che la Confederazione sta esaminando la possibilità di creare «finestre di crisi» regionali.
Il consigliere di Stato Peter Peyer ha sottolineato il fatto che la Regione Moesa non è sola. Il Cantone farà tutto il possibile al fine di attuare i provvedimenti della Confederazione in modo tale che essi offrano una protezione efficace dall'ulteriore diffusione del virus.
La Moesa, la Bregaglia, la Valposchiavo, la Val Monastero e l'Engadina si trovano in situazioni particolari. L'attività di comunicazione in lingua italiana verrà ulteriormente rafforzata al fine di raggiungere ancora meglio la popolazione del Grigioni italiano. Peyer ha inoltre confermato che l'assistenza ospedaliera per la Regione Moesa sarà all'occorrenza garantita anche dall'ospedale di Thusis e dall'ospedale cantonale di Coira, qualora le capacità in Ticino non dovessero più essere sufficienti.
Domani la delegazione sarà a Pontresina, dove incontrerà i rappresentanti dell'Engadina e delle altre valli meridionali.
Al termine dell'incontro, i rappresentanti della Regione Moesa hanno sottolineato la loro fiducia nel Governo e le numerose posizioni in comune. Ci si attenderebbe ora dal Consiglio federale che anticipi la situazione futura e che non reagisca in ritardo.