Ivan Renzi, esperto di comunicazione, ci spiega come il linguaggio possa essere alla base di ogni rilancio
VAGLIO - In questo periodo in cui siamo confrontati con il virus è importante rispettare le norme d’igiene e restare in salute, o guarire. Al tempo stesso è il momento di agire, aspettare non è permesso. Le decisioni che prendiamo ora saranno decisive e cruciali, da esse dipende il futuro delle nostre attività, dei nostri collaboratori e delle nostre famiglie che in questo momento stanno guardando a noi. Ivan Renzi, esperto di comunicazione, analizza il momento.
Quali sono le conseguenze di un fenomeno come la pandemia sulla psiche?
«In uno stato di crisi e di paura, il cervello tende a bloccarci. Le sue reazioni ci portano a paralizzarci, combattere o scappare. Questa situazione è delicata se vogliamo fare delle scelte per noi stessi e per le persone che ci stanno accanto».
Come reagire?
«Metterci nella condizione di poter ragionare liberamente sarebbe l'optimum. Abbiamo bisogno di contornarci di colori, suoni, pensieri positivi. Avere elementi che inducono il nostro cervello a uno stato di calma per migliorare la capacità di agire, di fare scelte importanti e corrette. “Aspettiamo di vedere cosa succede”: questa è una probabile condanna...».
Il cervello e il corpo come si comportano?
«Per meglio gestire la comunicazione verso gli altri prima dobbiamo gestire noi stessi. In situazioni di forte stress nel corpo accadono cambiamenti ormonali molto veloci e non certo utili per valutare attentamente cosa fare per metterci nella condizione di prendere decisioni sensate e corrette».
Cosa ci può aiutare concretamente?
«Abbiamo bisogno di pensiero critico, analisi, valutazione. Per far questo è importante abbandonare la zona di comfort e confrontarsi con le scelte che stiamo prendendo. Spesso si pensa di prendere decisioni razionali, in realtà agiamo di pancia e poi cerchiamo razionalmente delle giustificazioni. Fermiamoci, scriviamo la scelta che stiamo prendendo, valutiamo pro e contro e sottoponiamoli anche a colleghi, collaboratori, amici e parenti. Cerchiamo il contrasto».
Dalla comunicazione dipende gran parte del successo.
«Le nostre intenzioni contano poco se non riusciamo a trasmetterle correttamente. L’errore che spesso si fa in questi contesti è usare parole negative, tossiche. Se parliamo di “problemi, rischi, preoccupazioni, pericoli, gravità” e usiamo altri termini inopportuni, evochiamo nella mente di chi ci ascolta queste sensazioni. Attenzione, se nella comunicazione utilizziamo il “non”, con queste parole raggiungiamo lo stesso risultato. “Non aver paura”, evochiamo comunque la paura. Se vogliamo portare le persone all’azione, paralizzarle non è quello che ci serve».
Quali sono le chiavi?
«Sostituiamo questi termini con parole più positive. “Problema” diventa “situazione”, “non aver paura” diventa “stai tranquillo” e così via. Le parole anti leadership decisionale sono “forse, magari, dubbio, speriamo, proviamo…”. In questo momento vogliamo rassicurare e attivare, quindi il condizionale è da evitare e si sostituisce con il presente, che è più efficace e ispira all’azione: “facciamo, andiamo, sistemiamo, sviluppiamo, vinciamo”. Le persone che ci stanno accanto hanno bisogno di sicurezza. Usiamo “noi” e “io”, frasi brevi, andiamo al sodo senza troppe perdite di tempo. Affianchiamo delle parole positive “calma, tranquillità, successo, soluzioni, controllo”. Usiamo un linguaggio più efficace».
Il successo del dopo pandemia inizia ora
«Il comportamento con chi ci chiede aiuto, ci mostra le sue preoccupazioni o ci esprime commenti negativi. Se vogliamo essere un riferimento efficace è importante che diamo spazio agli altri», sottolinea Ivan Renzi. «Lasciamoli esprimere, sfogare, evitando la lettura del pensiero e dare subito risposte. Da evitare, parlando di noi, affermazioni del tipo “anch’io sto come te, non mi dire…”, bensì tenere il focus sull’altra persona mostrandole che siamo con lei: “hai ragione a essere preoccupata, la situazione è davvero complessa”. Riassumiamo, esprimendo i punti di forza e rassicurando con una comunicazione che indica comprensione e vantaggi. Quando tutto sarà finito, e sicuramente finirà, le persone si ricorderanno di cosa è successo, su chi hanno potuto contare e chi è loro stato accanto motivandoli. Il successo del dopo pandemia inizia ora, agiamo con cognizione di causa».