Disdetta per 18 dipendenti, per la maggior parte residenti in Ticino
Anche il Primo Maggio brutte notizie dal mondo del lavoro. «Padri di famiglia lasciati a casa»
LOSONE - Anche il primo maggio arrivano brutte notizie dal mondo del lavoro. La Agie di Losone - a quanto si apprende - ha messo mano alle forbici per sfoltire il personale. Nell'azienda meccanica i tagli repentini non sono una novità: circa un anno fa, il licenziamento di 16 dipendenti aveva scatenato le critiche dei sindacati e del Ps locarnese.
La crisi economica internazionale non ha migliorato le cose. Martedì, 18 dipendenti della multinazionale hanno ricevuto "brevi manu" la disdetta del contratto di lavoro. Per la maggior parte - stando a informazioni raccolte - si tratta di lavoratori residenti nella regione, tra cui anche alcuni over 55 per cui non è previsto un piano di ricollocamento. «Si tratta di padri di famiglia, alcuni dei quali lavorano qui da anni» riferiscono fonti interne a tio.ch/20minuti.
Un taglio doloroso, che suscita le ire del sindacato Ocst. Anche perché l'azienda - controllata dalla multinazionale Georg Fischer Spa - ha fatto ricorso in modo massiccio alle indennità da lavoro ridotto. «Parliamo di una grande azienda che in un momento difficile, come già capitato in passato, dimostra di non farsi scrupoli a scaricare i problemi sulle risorse umane» commenta il sindacalista Marco Pellegrini.
Non è stato possibile raggiungere la direzione per un commento. Non è noto, quindi, se la decisione dei tagli sia legata alla congiuntura sfavorevole dovuta al Covid-19. I sindacati non hanno contatti con i vertici dell'azienda. «Facciamo un appello alla commissione del personale - conclude Pellegrini - affinché ci coinvolga nell'affrontare queste e future problematiche».