I bar alla prova della riapertura. Come sono andate le cose?
Assembramenti da Bellinzona a Basilea. Ma la situazione in generale è sotto controllo
BELLINZONA - I bar alla prova del primo sabato post-lockdown. Ieri sera è andato tutto liscio? In generale sembra di sì. In Ticino come in Svizzera interna la maggior parte dei locali ha rigato dritto, applicando le regole del distanziamento sociale.
Ma non sono mancate le situazioni fuori controllo. A Bellinzona i lettori segnalano assembramenti di giovani in alcuni bar del centro, con 20-30 persone in un solo esercizio. Il brutto tempo - va detto - non ha favorito il distanziamento all'aperto. Ma la Polizia comunale, contattata, assicura che la situazione era monitorata e sotto controllo, e non ci sono stati interventi particolari.
Situazione ben diversa a Basilea. Nel centro storico - quartiere Steinen - alcuni locali sono stati letteralmente presi d'assalto, come mostrano le foto inviate a 20 Minuten da alcuni testimoni indignati. «Possiamo confermare che ieri in alcuni punti caldi era quasi impossibile mantenere la distanza minima a causa del numero di persone sulla strada» ha commentato un portavoce della polizia basilese.
La colpa? Non è per forza degli esercenti. Il proprietario di un bar della Turrita, dove ieri sera gli avventori erano sopra il numero consentito, è il primo a lamentarsi del malandazzo. «Dei gruppi di giovani si sono sistemati sui miei tavolini all'aperto, spostandoli e raggruppandoli». Anche qui una foto testimonia la situazione. «Avevamo sistemato tutto, nel rispetto delle distanze, ed ecco il risultato».
Un problema, quello dei tavolini all'aperto, segnalato dagli esercenti anche durante il lockdown. Gli appelli rivolti ai giovani per una maggiore responsabilità non sono mancanti, da più parti. Nei giorni scorsi, la voglia di ritrovarsi si è riversata anche lontano dai locali pubblici: come nel caso di una maxi-festa organizzata in riva al lago di Neuchâtel. Dopo tante settimane di segregazione, molti non stavano nella pelle.