Il problema resta sempre lo stesso: «Temiamo che possa diventare ingestibile il flusso di visitatori»
Sull'alcool e i giovani: «Il consumo eccessivo è una piaga di questa gioventù»
LUGANO - Non sembra pesare più di tanto a Michele Bertini l'uscita rimandata di un anno dall'esecutivo luganese: «Fare il Municipale era un piacere e lo è ancora - sottolinea oggi ai microfoni di Radio Ticino -. Poi credo che in un momento di crisi come questo sarebbe stato un bruttissimo segnale da parte di chi ha delle responsabilità, se si fosse allontanato nel momento del bisogno».
Il Vicesindaco di Lugano non si scompone circa la possibilità di ritornare sui suoi passi: «Farò le mie valutazioni. Oggi sono abbastanza determinato a concludere questo anno aggiuntivo. La situazione che mi ha allontanato dalla politica, che era la situazione all'interno del mio partito, è rimasta tale».
Anche sulla movida estiva spiega di non avere ancora deciso nulla: «Da un lato ci sono i giovani, che in ogni caso si portano le cassette di birra e tanto alcool, purtroppo. Il consumo eccessivo di alcolici è una piaga della nostra gioventù. Si pensava quindi a dei "baracchini". Come l'anno scorso. Una Lugano marittima più in piccolo, che permette anche un certo controllo nella vendita degli alcolici».
Il timore, tuttavia, è che la situazione sfugga di mano: «Temiamo che mettere a disposizione degli spacci di bibite sia un'attrattiva tale da farci ritrovare una Foce presa d'assalto. Quindi impossibilitati nel gestire le distanze sociali».
Tutto si deciderà quindi nei prossimi giorni: «Le cose cambiano in fretta. Valuteremo l'evoluzione della situazione. Comprendiamo la necessità della popolazione di vivere, respirare e avere degli sfoghi. Dobbiamo fare in modo che le disposizioni in ambito sanitario vengano mantenute».