L'Amministrazione federale delle dogane non ha rilevato «un aumento significativo» del traffico transfrontaliero.
Intanto anche l'Austria ha deciso di aprire i suoi confini a partire da domani, mentre la Svizzera temporeggerà fino al 15 giugno.
BERNA - Nonostante l'apertura unilaterale delle frontiere da parte dell'Italia, in vigore da oggi, il traffico al confine sud non si è intensificato. Il preventivato assalto ticinese alle dogane non si è quindi verificato. «Rispetto alla settimana scorsa - ha precisato l'ufficio stampa dell'Amministrazione federale delle dogane interpellato sulla questione da Keystone-ats - non è stato registrato alcun aumento significativo del traffico transfrontaliero». Nei prossimi giorni verranno pubblicati i dati consolidati e analizzati sull'evoluzione della situazione.
Come noto, Roma ha scelto di abolire da oggi le restrizioni in entrata, ma Berna ha giudicato prematuro fare altrettanto. Ci si può quindi recare in Italia dalla Svizzera - pur se il Consiglio federale lo sconsiglia e non è permesso andarci per fare compere e shopping - mentre a ruoli invertiti lo spostamento non è ancora possibile.
L'Austria apre (domani), la Svizzera no - E intanto anche l'Austria - da domani - ha deciso di seguire l'esempio italiano abolendo i controlli alla frontiera e quelli sanitari con sette delle otto nazioni confinanti. L'unica a essere esclusa dalla riapertura sarà l'Italia. Da parte sua la Confederazione - come annunciato dalla SEM in una nota - procederà come previsto e abolirà le restrizioni solo a partire dal 15 giugno (come con Germania e Francia). Insomma sul confine austro-elvetico si vivrà esattamente la stessa situazione vissuta oggi su quello italo-svizzero. «I cittadini svizzeri nonché le persone con un permesso di soggiorno - ricorda la SEM - che si recano in Austria a partire dal 4 giugno possono successivamente ritornare in Svizzera». Il turismo degli acquisti tra i due Paesi e l’entrata nel nostro Paese per motivi turistici restano vietati fino al 15 giugno.